
Firenze, 24 agosto 2023 – Pierluigi Marzorati, cos’è la Legends International Basketball Association, che rappresenta come direttore generale, e ha Carlo Caglieris e Mara Fullin, due leggende, come lei, presidente e vice?
"Siamo un gruppo di ex giocatori e giocatrici di basket, appunto. Ma anche sportivi in generale, al quale si sono aggiunti arbitri, dirigenti e imprenditori che hanno deciso di dedicarsi agli altri. In particolar modo ai ragazzi, sviluppando progetti formativi per le giovani generazioni, aiutandole ad avere consapevolezza del loro futuro".
Come è nata questa idea?
"Un po’ per gioco, per la verità. Io e Antonio Corbalan (ex fuoriclasse del Real Madrid, ndr) siamo amici da sempre, dopo essere stati avversari in nazionale e nelle gare di coppa. Così durante la pandemia ci siamo tenuti in contatto più del solito, anche per farsi compagnia. Ci siamo detti di fare qualcosa per e con i giovani; quelle cose che si dicono e che spesso restano sospese".
Invece Corbalan, come quando giocava, è andato in contropiede...
"Esatto (ride, ndr). Il giorno dopo mi ha subito richiamato e detto ’Pierlo, ho parlato con il ministro dello sport spagnolo, è d’accordo, si parte’. E così ci siamo tutti rimessi in gioco".
Con quali obiettivi?
"Vogliamo coinvolgere non solo i giovani, ma anche gli adulti, con progetti di integrazione, non solo attraverso la pallacanestro".
Veicolo di integrazione formidabile.
"Direi lo sport in generale lo è. Noi, inteso come pallacanestro, ci stiamo dando da fare. In Toscana, ad esempio, qualche tempo fa, insieme al contributo della Regione, abbiamo riqualificato un playground a Chiesina Uzzanese. C’era anche il Governatore Giani, che come ex cestista è stato favorevolissimo a questo tipo di collaborazione".
Oltre a queste iniziative, però, il vostro ruolo è anche di formazione e non solo per i ragazzi.
"E’ vero. Continueremo con i progetti di restauro o realizzazione dei campetti, ma la nostra missione è anche quella di fare corsi per giocatori, dirigenti, allenatori e genitori perché ognuno svolga il proprio ruolo. Il tutto con l’obiettivo di fare in modo che i giovani possano inseguire i propri sogni attraverso un percorso fatto di emozioni, motivazioni e fatica. Con l’obiettivo di divertirsi, perché il divertimento attraverso la fatica genera emozioni vere. Non quelle false generate da altre sostanze che non temprano certo il carattere".
Missione di responsabilità...
"E’ vero, ma questo è un momento delicato per i nostri giovani e anche gli adulti ne devono avere consapevolezza che c’è un vuoto di valori che deve essere colmato. E noi puntiamo a questo".
Ma anche a tenere viva la passione per questa disciplina.
"Sì, proprio per questo è nata la serata della Capannina. Mettere al centro del villaggio chi ’paga l’olio’, come si dice. Gli imprenditori, di ieri e di oggi,che si impegnano nel basket".
Senza perdere di vista la solidarietà.
"Quello mai, perché organizzare iniziative benefiche è un’altra delle nostre missioni ".