Omicidio Marchesano, 'Giuseppe non l’ho ammazzato io'. Confessa, ma poi fa marcia indietro

Pisa, l’amico fu ucciso a colpi di pistola nella sua abitazione

Giuseppe Marchesano, 27 anni, ucciso nella sua casa

Giuseppe Marchesano, 27 anni, ucciso nella sua casa

Montopoli (Pisa), 20 dicembre 2018 - Cambia versione ma, ovviamente, resta in carcere. «Non ho ucciso io Giuseppe Marchesano», ha detto Danny Scotto, 27enne operaio agricolo di Chiesina Uzzanese (Pistoia), al sostituto procuratore della Repubblica di Pisa Sisto Restuccia, che aveva chiesto di sentirlo di nuovo per fargli precisare la confessione del delitto fatta davanti il gip del tribunale di Pisa Pietro Murano lo scorso novembre quando – dopo quattro giorni in carcere a seguito del fermo – ammise di aver commesso l’assassinio dell’amico conosciuto sui banchi di scuola a Pescia.

Invece Scotto ha ritrattato tutto prima di chiudersi nel mutismo e di mettere fine all’incontro con il quale il magistrato voleva fargli ripercorrere la vicenda in maniera dettagliata, con riferimento al movente e alla dinamica di quella visita a casa dell’amico finita con un cadavere seminudo sul divano.

Scotto ha ammesso di essere andato quel giorno a casa di Marchesano a Casteldelbosco di Montopoli nel pisano – del resto le telecamere di Santa Maria a Monte lo inquadrarono a pochi chilometri dalla casa in orario compatibile con il delitto – per cercare di ricucire l’amicizia che si era deteriorata senza che Marchesano gli avesse mai, a suo dire, precisato le ragioni, ma sottolineando di non aver sparato all’amico e di non essere coinvolto nell’omicidio. L’avvocato di Scotto, Francesca Vanni del foro di Pistoia, spiega che «le investigazioni difensive alle quali abbiamo dato avvio, ora dovranno tenere conto del fatto che Scotto ha ritrattato la confessione».

«Stiamo sentendo conoscenti e amici comuni del presunto assassino e della vittima – aggiunge il legale – per ricostruire lo stile di vita di entrambi, la loro conoscenza, con particolare riferimento alla ricostruzione del periodo precedente il fatto, dall’acquisto dell’arma da parte di Scotto, ai suoi spostamenti, alle ragioni di quell’incontro a casa. Per il resto ci aiuteranno gli elementi oggettivi che emergeranno dall’indagine. La Procura ha svolto un lavoro imponente: quello che è successo in quella casa ce lo diranno gli esiti degli accertamenti dattiloscopici, dei reperti biologici e la balistica affidati al Ris di Roma».

Marchesano venne trovato in casa crivellato di colpi, cadavere da ventiquattr’ore, da un amico che era andato a cercarlo perché non rispondeva al cellulare. L’assassino di Marchesano sparò 11 colpi, di cui uno lo raggiunse alla coscia e quattro alla testa. Le indagini in poche ore portarono a Scotto che, interrogato in caserma, negò ogni addebito. Ma una volta in carcere confessò l’omicidio che ora nega di aver commesso.