REDAZIONE CRONACA

Omaggio a Mario Luzi, le sue opere d'arte in mostra

Inaugurata la collezione acquistata dal Consiglio regionale. Oltre 400 tra quadri, libri e altre opere diventeranno un bene pubblico

Mario Luzi

Firenze, 28 febbraio 2020  Nel giorno dellanniversario della sua morte, avvenuta il 28 febbraio di quindici anni fa, Mario Luzi  rivive nella sala Gonfalone di palazzo del Pegaso, dove scorrono voci e testimonianze di chi, questa mattina, ha partecipato allinaugurazione della mostra che mette in visione, per la prima volta al pubblico, lultima trance dellarchivio del poeta. Ovvero la sua collezione di opere darte, che il Consiglio regionale ha appena acquisito dagli eredi.

Un vero traguardo, che chiude un cerchio iniziato anni fa e che il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani,  racconta nei passaggi che hanno caratterizzato il fondo Luzi, già custodito al Gabinetto Vieusseux, dallindomani della morte del poeta. Giani, che di prima mattina ha depositato una corona sulla tomba del poeta nel cimitero di Castello, inaugura quindi lacquisizione degli oggetti più intimi, oltre 400, tra quadri, libri, opere pittoriche e altro; andranno accuratamente studiati e, nellinteresse generale, diventeranno un bene pubblicoPochi hanno una visione internazionale e il senso compiuto dellidentità della Toscana come aveva Luzi afferma il presidente. Il grande poeta, insomma, era un uomo a tutto tondo. E poi, naturalmente, Mario Luzi è il poeta simbolo della Festa della Toscana, cui dedicò specificatamente una poesia (Ab Inferis, scritta nel 2000 appositamente per il Consiglio regionale della Toscana). Dal soprintendente Andrea Pessina, della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Prato e Pistoia, la riflessione sulle oltre 50 opere darte visiva  e numerosi manoscritti; ritratti eseguiti da artisti come Renato Alessandrini, Venturino Venturi, Silvio Loffredo, Silvano Campeggi, Enzo Santini e altri. Questa raccolta darte appartenuta al poeta - ha spiegato  così numericamente consistente, si carica di una particolare valenza storico-artistica e documentaria rispetto alla rilevanza della figura del poeta e alle sue vicende biografiche, in stretta relazione con la sua opera.  Dalla miscellanea di opere appartenute a Luzi emergono una serie di opere grafiche che hanno accompagnato lattività dellautore. Tra gli artisti presenti in questa sezione Piero Cascella, Carla Accardi, Luca Alinari, Salvatore Cipolla; incisioni di Morandi e Severini; e poi ancora poesie inedite, manoscritti autografi. Materiale che il poeta amava tenere a portata di sguardo nella sua abitazione privata, a Firenze, nel quartiere di Bellariva. Una raccolta che, ha precisato ancora Pessina, nel 2011 è stata dichiarata dinteresse culturale nazionale, in virtù dellessere uninsieme significativo. Nelle teche allestite al primo piano di palazzo del Pegaso, ecco infatti volti e sguardi delle sculture, figure e paesaggi dipinti,  le parole vergate da Ungaretti con linconfondibile stilografica verde;  la dedica di Mario Tobino.

E unoperazione importante e condotta nel migliore dei modi  afferma Gloria Manghetti, direttore del Gabinetto Vieusseux presso cui è custodito  larchivio già acquisito dalla Regione precedentemente: Un  patrimonio straordinario di manoscritti, ritagli di giornale, libri con dedica e non,  in sintonia con la sua biblioteca, dove erano conservate le carte di grandi poeti, aggiunge. Il direttore guarda avanti e spiega che Grazie a questa memoria fisica critica di carte e libri cè una grande Firenze, una storia che continua a parlarciCrediamo molto nella narrazione  spiega Manghetti  vedo i ragazzi, quando vengono con le visite guidate nel nostro archivio, ascoltare le storie di questi artisti, che sono poi uomini e donne, scoprire le loro biografie attraverso le loro carte e i loro libri, è un seme che viene gettato. Un futuro che si profila dopo un lungo percorso che Gianni Luzi, il figlio del poeta, ripercorre in sala Gonfalone, anche per riconoscere i meriti di chi ha lavorato, per anni, per arrivare a oggi, 28 febbraio 2020: una data tonda. E ringraziamenti anche al grande poeta, non solo perché è stato un grande intellettuale, ma come amico, umanamente. Glieli fa Marco Marchi, docente universitario, componente del comitato scientifico dellAssociazione La Barca, che si occupa della valorizzazione della figura di Mario Luzi.

 

Maurizio Costanzo