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Oggetti smarriti: le foto corrono sui social, ma occhio ai raggiri. Ecco cosa fare in caso di ritrovamento

Spesso nei gruppi social vengono postati contenuti con le immagini di oggetti personali come chiavi di casa, di auto o documenti. Un’abitudine che potrebbe nascondere trappole

Oggetti smarriti (foto Ansa)

Firenze, 7 ottobre 2023 – Carte d’identità, tessere sanitarie, cellulari, chiavi di auto o addirittura di casa, borse, borselli, denaro e molto altro ancora. Oggetti smarriti o, in qualche caso, abbandonati dopo furti o scippi. Vengono ritrovati per la strada, sui marciapiedi, vicino a cassonetti o cestini della spazzatura. E in quest’epoca “virtuale” ecco che le foto degli oggetti personali finiscono in pochi minuti su gruppi dei più noti social network con tanto di descrizione, luogo del ritrovamento e indicazioni dove recuperare il bene smarrito. Pagine aperte, visibili a chiunque bene e male intenzionati. Una buona prassi? Ancorché a fin di bene, sicuramente non è quella corretta.

Un tema sul quale occorre porre attenzione, soprattutto per salvaguardare sicurezza e privacy. Perché un post che potenzialmente possono vedere centinaia di persone, non è esattamente la trasposizione nell’etere della bottega di paese, punto di riferimento indiscusso delle piccole comunità. Le cose non sono sovrapponibili, anche se il gruppo social in questione racchiude solo iscritti di un determinato quartiere. Spesso i profili con identità fasulle approfittano proprio di questi slanci per mettere a segno truffe o raggiri. 

Quindi cosa fare in caso di ritrovamento di oggetti smarriti? L’articolo 927 del Codice Civile dispone che “chi trova una cosa mobile deve restituirla al proprietario e, se non lo conosce, deve consegnarla senza ritardo al sindaco del luogo in cui l’ha trovata, indicando le circostanze del ritrovamento”. Il compito di ricevere e custodire tutte le cose mobili smarrite e ritrovate nel territorio del proprio Comune può essere anche delegato al comando di polizia locale o a quello dei carabinieri che si attivano per ricercarne il proprietario. In ogni caso all’Albo pretorio periodicamente (albo del comune dove è stato rinvenuto l’oggetto), con cadenza trimestrale, l’elenco dei beni ritrovati cosicché, consultando le pubblicazioni, l’interessato possa rintracciare il bene perduto.

In molti altri casi invece il Comune di riferimento ha a disposizione un ufficio dedicato agli oggetti dispersi, che ha il compito di occuparsi di queste specifiche casistiche.