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Cronaca

Nuove varianti Covid, ecco i sintomi. L’infettivologo: “Sì al richiamo vaccinale per anziani e fragili”

Occhi puntati sulle varianti Eris e Pirola. Marco Falcone, professore di Malattie Infettive all'Università di Pisa: “Raddoppio dei casi, che comunque a livello quantitativo restano bassissimi”

L’infettivologo Marco Falcone, 45 anni, primario all’Ospedale di Pisa

L’infettivologo Marco Falcone, 45 anni, primario all’Ospedale di Pisa

Pisa, 29 agosto 2023 - Covid: ancora lui. Le varianti Eris e Pirola stanno facendo raddoppiare il numero dei casi di infezioni. Ma c’è davvero da preoccuparsi? Facciamo la domanda a Marco Falcone, professore di Malattie Infettive all'Università di Pisa.

“Intanto, no, nessun allarme, ma l’invito a procedere con il richiamo della vaccinazione Covid da parte degli anziani e della popolazione fragile”, la premessa del professore.

I numeri

“Bisogna ricordare - dice Falcone, - che come infezioni da Covid eravamo arrivati a tassi bassissimi, che fino a qualche settimana fa sfioravano lo zero. C’è, sì, un incremento adesso dei casi, che a livello quantitativo restano comunque pochi, così come per fortuna i ricoveri. Da un paio di settimane le infezioni sono raddoppiate ma, ribadisco, si tratta di un calcolo che parte da una base prossima allo zero”. “Si tratta comunque di una spia - aggiunge -. Tutto questo può volerci dire che siamo di fronte ad una nuova variante più contagiosa, che dobbiamo tenere sotto controllo”.

I sintomi

La nuova variante si manifesta con febbre, mal di gola e dolori muscolari. Insomma, qualcosa di simile ad un’influenza importante con febbre a 38 per qualche giorno, forte raffreddore e mal di testa. Pertanto, è scomparsa quell’asintomaticità tipica di molte varianti Omicron.

Ritorno alle mascherine?

“No - risponde Falcone -. Al momento i dati epidemiologici non ci fanno ipotizzare alcun ritorno generalizzato delle mascherine, che restano comunque consigliate alle persone fragili, in presenza di situazioni potenzialmente a rischio”.

Le due varianti

Se Eris è già arrivata in Italia, Pirola ancora no. Quest’ultima si presenta con tante mutazioni che potrebbero evadere la risposta immunitaria. E, dunque, portare ad un forte incremento dei casi. “E’ sotto monitoraggio - afferma l’infettivologo -. L’attenzione da parte degli scienziati è alta. Pirola sembrerebbe essere sostanzialmente diversa da Omicron”.

La vaccinazione

“I giovani sani non rischiano niente, ma gli anziani, i malati e le persone con patologie croniche devono mettersi al riparo dall’eventualità di contrarre la malattia. Per questo è importante far fare il richiamo vaccinale a questa categoria di persone. Le aziende stanno aggiornando il vaccino sulle ultime varianti di Omicron. Ma non è questo il punto. Il virus muta continuamente e il vaccino ovviamente non può andare di pari passo con questo continuo mutamento. Ma è stato dimostrato che quel che fa la differenza è il fatto di esser stati vaccinati o meno. Il richiamo del vecchio vaccino è comunque efficace - argomenta il professore -. Ormai, le categorie a rischio si sono vaccinate oltre un anno fa. È dunque caldamente consigliato il richiamo”.