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Arezzo, 27 aprile 2023 – Un anno fa il brivido, oggi il ribaltone di Arezzo nella classifica dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre. Siamo passati dal quinto posto in Italia con 5 morti al 30 aprile 2022, alla posizione 41 con zero incidenti mortali. Ad Arezzo la tendenza è stata invertita in sostanza. I dati diffusi dall'Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering per l’anno 2023 sono aggiornati al 28 febbraio di quest’anno e riguardano le statistiche degli infortuni mortali con l'esclusione degli infortuni in itinere. Arezzo è appunto 41esima con indice di incidenza su 148.589 occupati pari a zero. Maglia nera 2023 è Cremona con 5 casi totali, segue Rovigo con 2, terza Verbano, quarta Nuoro e quinta Terni con un caso ma indice di incidenza 12,1 % sugli occupati. Terni in sostanza si trova nella posizione in cui si trovava Arezzo un anno fa. Anche se i casi qui erano superiori.
Eravamo ad aprile 2022 quinti in classifica per morti sul lavoro tra le province italiane. Un triste primato per Arezzo sui primi quattro mesi dell’anno scorso: 5 casi al 30 aprile 2022, che ci vedevano ai vertici della graduatoria nazionale in base all’indice di incidenza sugli occupati che a quella data erano oltre 145mila, meno di oggi. Tradotto, c’erano città come Verona che un anno fa avevano più morti di noi, 8, ma impiegavano più lavoratori e vedevano quindi la percentuale di incidenza più bassa della nostra al 19,8 contro il 34,5 di Arezzo. Una percentuale azzerata a febbraio 2023. La cifra è data dal numero di infortuni mortali ogni milione di occupati. Come mai questo ribaltone in appena un anno? A provare a leggere il dato è Mirko Marinelli, Presidente provinciale Amnil Arezzo.
“In base ai dati Inail sugli infortuni in effetti quest'anno sia come denunce di infortuni che come morti siamo in calo rispetto all'anno scorso – dice Marinelli – se fino a un anno fa in Italia si registravano 3 morti al giorno, quest'anno siamo a neanche 2 morti. A cosa è dovuto? Probabilmente un anno fa con la ripartenza frenetica del lavoro post Covid, e la fretta delle aziende che dovevano recuperare terreno, era stata trascurata la sicurezza. Non siamo diventati bravi tutto insieme, gli infortuni sono sempre tanti anche se non mortali, migliaia al giorno in Italia. Ma tanto è stato fatto a livello di comunicazione. Nella nostra provincia nei primi due mesi dell’anno non si è registrata nessuna vittima. Speriamo che questo trend positivo vada avanti. C’è sicuramente più consapevolezza e il tema della sicurezza viene interiorizzato, le persone capiscono che tornare a casa dal lavoro deve essere la priorità. Non si deve mai abbassare la guardia però. Ecco perché come Amnil continuiamo a diffondere il messaggio e la cultura della sicurezza soprattutto a partire dalle scuole, abbiamo nuovi testimonial nella provincia di Arezzo e incontri programmati con gli istituti del territorio. Affrontiamo il tema degli infortuni sul lavoro ma anche quello dell'amianto e delle malattie professionali, altra piaga. Ricordiamoci infatti che ciò che facciamo oggi avrà una ripercussione domani”.