"Guidava con patente falsa l’auto in cui morì l’amica”: arrestata anni dopo la tragedia

L’incidente a Castagneto Carducci nel 2017: la Porsche finì contro un albero

L'auto distrutta e, nel riquadro, la vittima

L'auto distrutta e, nel riquadro, la vittima

Castagneto Carducci (Livorno), 22 maggio 2023 – Uno schianto terribile nella notte. La Porsche 911 Carrera finisce la sua corsa contro un albero sulla vecchia Aurelia tra Donoratico e San Vincenzo.

A bordo ci sono due ragazze: al volante Martina Mucci, 19 anni, di Cecina e sul sedile del passeggero Giada Russo, 21 anni, di Rosignano.

Martina esce fuori dal groviglio di lamiere della potente vettura con poco più di qualche graffio, viene ricoverata in codice giallo all’ospedale di Cecina. La vita di Giada invece si ferma all’una di notte di quel 24 settembre del 2017.

L’urto contro il platano avviene sulla parte destra della Porsche che resta completamente schiacciata. Per chi siede sul sedile del passeggero non c’è via di scampo. I soccorritori possono solo constatare il decesso.

Ora, a cinque anni e mezzo da quel tragico incidente, la giustizia ha fatto i suo corso e ieri i carabinieri della Compagnia di Cecina hanno arrestato Martina Mucci (che oggi ha 26 anni), in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale della Repubblica presso la Corte d’appello di Firenze (Ufficio esecuzioni penali).

Dovrà scontare 4 anni e 8 mesi di carcere per omicidio stradale. La ragazza, già nota alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, in quella notte del settembre del 2017 era alla guida della potente automobile con una patente falsa.

I carabinieri di Donoratico, a seguito dei rilievi e degli accertamenti, appurarono che la giovane cecinese era solita noleggiare autovetture di lusso e di grossa cilindrata che conduceva con una patente risultata falsa in quanto mai conseguita.

Senza contare che probabilmente a 19 anni, anche se avesse ottenuto una regolare patente di guida, in quanto neopatentata, non avrebbe potuto guidare una Porsche da più di 300 cavalli.

Quella notte non c’erano particolari condizioni meteo, la strada era dritta e non era neppure tardissimo (l’incidente avvenne all’una) per cui si sarebbe anche potuto ipotizzare un colpo di sonno.

Probabilmente non sarà mai chiaro con certezza che cosa abbia provocato la perdita di controllo dell’auto sportiva in un tratto di strada praticamente rettilineo, anche se per la verità non nuovo a disgrazie di questo tipo.

E’ stata invece fatta luce su un elemento che inizialmente era apparso non molto chiaro, ossia quello relativo al fatto che il veicolo – all’epoca posto sotto sequestro per accertamenti tecnici dal pubblico ministero Antonella Tenerani – non figurava in uso alla famiglia Mucci, ma al contrario come proprietà di una società di noleggio. La Porsche effettivamente era stata noleggiata. La società però non è della zona, ma del Nord Italia.

Dopo le formalità di rito, Martina Mucci è stata trasferita nel carcere di Pisa dove dovrà espiare la pena di 4 anni e 8 mesi di reclusione.

L’incidente e la tragica fine di Giada Russo destarono sgomento e profondo cordoglio a Cecina e Rosignano. Giada abitava a Rosignano ed aveva frequentato l’Itc Cattaneo a Cecina. Dopo il funerale, gli amici e le amiche la salutarono in lacrime con un volo di palloncini bianchi verso il cielo.