Draghi: "Chiarezza sul Moby Prince. Non ci sono documenti secretati"

Il premier risponde alla commissione d’inchiesta sulla tragedia del 10 aprile 1991 al largo di Livorno

Il relitto del Moby Prince dopo la tragica collisione con la petroliera Agip Abruzzo

Il relitto del Moby Prince dopo la tragica collisione con la petroliera Agip Abruzzo

Livorno, 7 dicembre 2021 - "Non risultano atti o documenti relativi al disastro della nave Moby Prince soggetti a classifiche di segretezza. Non risulta siano stati apposti limiti all’accesso della documentazione in possesso del Comando generale o della Capitaneria a seguito delle richieste dell’autorità giudiziaria e delle Commissioni parlamentari". Così il presidente del Consiglio Mario Draghi ha risposto alla commissione d’inchiesta sulla tragedia del 14 aprile 1991 davanti al porto di Livorno, dove 140 passeggeri persero la vita nello scontro fra un traghetto e una petroliera.

La commissione parlamentare, presieduta dal deputato livornese del Pd Andrea Romano, è stata costituita a giugno e sta lavorando per cercare quella ’verità’ che i familiari delle vittime non hanno mai smesso di chiedere. "Tale dolorosa vicenda – scrive ancora Draghi – rappresenta certamente una ferita aperta per l’Italia. Condivido pienamente la necessità di impegnarsi per la ricostruzione della verità sui fatti e far luce sulle responsabilità e sulle circostanze che hanno causato l’immane tragedia". La Commissione d’inchiesta porta avanti il lavoro della precedente commissione Lai del Senato. L’obiettivo, che più volte il presidente Romano ha ribadito, è quello di definire un quadro d’insieme che dovrà essere affidabile e a prova di smentite. Tante ipotesi, ricostruzioni, battaglie legali hanno trasformato negli anni questa tragedia in un doloroso ricordo al quale però i familiari delle vittime come Loris Rispoli, presidente dell’associazione ’Io sono 141’, non si sono mai rassegnati chiedendo la riapertura delle indagini. 

Ora, questa nuova commissione parlamentare che si avvale di magistrati, funzionari dello Stato e periti. "Ringrazio il presidente del Consiglio Mario Draghi – risponde l’onorevole Romano –. Oltre alla condivisione degli obiettivi di piena ricostruzione della verità che viene dal presidente del Consiglio, è particolarmente importante la notizia circa l’assenza di documenti o atti relativi al disastro della Moby Prince che siano stati soggetti a classifiche di segretezza. Ogni atto pubblico relativo alla Moby Prince è dunque a disposizione della Magistratura e del Parlamento, come ci ha comunicato il Presidente del Consiglio. E’ un motivo in più affinché l’impegno delle istituzioni per la verità proceda con assoluta urgenza, come dovere alla memoria delle 140 vittime della strage e alla coscienza civile del nostro Paese".