
Che autunno ci aspetta
Firenze, 6 ottobre 2021 - Dopo un’estate particolarmente torrida e dopo le bombe d’acqua di questi giorni che hanno colpito soprattutto la Liguria, come anche la Toscana, la domanda è d’obbligo: l’autunno cosa ci riserverà? E che inverno ci aspetta? Per quanto le previsioni stagionali a lungo termine, fatichino a rilevare eventi meteorologici con assoluta precisione, avendo per forza di cose molti margini di imprecisione, possiamo già farci un’idea generale sul tempo atteso. A partire da una certezza, che è data dal fenomeno della Niña che incombe sulle speranze di neve fino in pianura nel corso del prossimo inverno.
Del resto, gli anni caratterizzati dalla Niña si distinguono infatti per le frequenti incursioni fredde sin dalla fine di novembre con prime nevicate che hanno interessato la Valpadana come Torino, Milano, Bologna, e a dicembre anche Firenze, con possibili episodi di Burian entro febbraio. Questo inverno dunque, se sarà, come sembra, influenzato dalla Nina, a farla da padrona saranno le frequenti le incursioni fredde a tratti nevose verso l’Europa centrale e la Valpadana. Dunque tanta neve sulle Alpi e sulle località montane, con ovviamente buone aspettative per le piste da sci. Alcuni indici atmosferici possono far prevedere precipitazioni nevose, ma, come spiega Bernardo Gozzini, direttore del consorzio Lamma, la cautela è d’obbligo. “Quello che noi prevediamo è un novembre con temperature e precipitazioni nella media, dunque una tipica situazione autunnale, e un dicembre con temperature in media ma con precipitazioni superiori al solito, dunque più piovoso. Qualche livello di nevicata in più sopra i mille metri ci può stare, ma annunciare un dicembre particolarmente nevoso mi sembra, al momento, prematuro. La Nina c’è ma bisogna vedere come evolve per parlare di possibili ripercussioni sulla nostra regione. Bisognerà vedere se questo fenomeno sarà forte e persistente o meno: la Nina riguarda l’oceano Pacifico e influenza il meteo in America. Con un effetto a cascata, la situazione che si viene a creare sul Canada e sugli Stati Uniti si ripercuote sull’oceano Atlantico, che a sua volta si ripercuote sull’Europa e anche sul Mediterraneo. Lo valuteremo meglio nei prossimi giorni: alla fine di ottobre sapremo qualcosa di più su novembre e dicembre. In questo periodo sono invece più probabili precipitazioni intense, abbiamo visto i fenomeni che hanno interessato la Toscana e la Liguria in questi giorni. Eventi come questi sono molto probabili: abbiamo un Mediterraneo che è più caldo della norma, quasi un grado di più, e questo crea maggiore evaporazione che può dar luogo a fenomeni anche localmente particolarmente intensi ed estremi”.
Maurizio Costanzo