TERESA SCARCELLA
Cronaca

Sestini, primi segnali di speranza. La compagna: “Massimo è forte, aspettiamo il suo risveglio”

Il racconto di Camilla Baresani: “Era con il suo angelo custode, un istruttore subacqueo. Malore dovuto all’ipotermia. I medici aspettano di capire quale batterio abbia provocato la polmonite”

Massimo Sestini poco prima dell’immersione nel lago di Lavarone

Massimo Sestini poco prima dell’immersione nel lago di Lavarone

Firenze, 28 gennaio 2025 – “Massimo è forte, ce la farà”. È ottimista Camilla Baresani, scrittrice e giornalista, compagna del fotografo Massimo Sestini da sabato ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Santa Chiara di Trento. Ha un’infezione ai polmoni, dopo aver perso i sensi per qualche minuto nelle acque gelide e sporche del lago di Lavarone. La compagna di Sestini, la figlia Chiara e il fratello Marco, sono lì da giorni, in quei corridoi, che attendono con ansia che si risvegli. “Siamo ovviamente agitati, ma positivi. Massimo è assolutamente in buone mani, in un ospedale eccezionale, specializzato in queste cose, con professionisti impeccabili. Qui in terapia intensiva c’è un infermiere ogni due pazienti. È stato salvato in modo eccezionale”.

Cosa è successo?

“Massimo era accompagnato da un collaboratore che ha ripreso tutta la scena, abbiamo visto tutto con i nostri occhi”.

Ovvero?

“Era lì per fare un servizio fotografico con la guardia costiera, era il primo set di una serie di scatti. Non ricordo se per un libro o il calendario. Si era immerso con un angelo custode, un istruttore subacqueo esperto che lo seguiva passo passo. Dopotutto è una cosa rischiosa anche per il miglior professionista”.

E poi?

“Poi si è sentito male e forse non lo ha detto subito, conoscendolo voleva fare l’ultima foto prima di risalire, non mi soprenderebbe fosse così. Il suo accompagnatore però si è reso conto, lo ha immediatamente portato fuori dall’acqua e lo ha fatto riprendere”.

Era cosciente all’arrivo dei soccorsi...

“Si è fatto un selfie sull’elisoccorso. Poi però l’infezione ai polmoni ha preso il sopravvento”.

Vi siete fatti un’idea delle cause?

“Probabilmente è andato in ipotermia. Può capitare. I sommozzatori della guardia costiera che erano con lui sono venuti qui in ospedale, ci hanno raccontato tutto e ci sono stati vicino. Tutto il meglio che poteva avere lo sta avendo. L’Italia è un posto migliore di come spesso viene raccontato. E qui siamo circondati da persone bravissime e appassionate”.

Quali sono le sue condizioni ora?

Viene tenuto in coma farmacologico finché non sarà guarito dalla polmonite dovuta alle acque sporche. Ora stanno cercando di individuare l’esatto batterio, per poi dargli le cure specifiche. Una volta passata l’infezione, proveranno a farlo respirare da solo e poi lo estuberanno, dopodiché dovrà iniziare delle terapie. È normale che ci vogliano un po’ di giorni, ma siamo tutti ottimisti. Non ha subito danni neurologici. E poi Massimo è forte fisicamente, è una persona sana, non ha mai fumato una sigaretta in vita sua. Io so che ce la farà”.