Le voci del Comitato scientifico al compleanno di Luce!

Ecco i nomi di tutti i componenti

Il compleanno di Luce!

Il compleanno di Luce!

Firenze, 26 novembre 2022 -  Sognare un mondo migliore. Un mondo in cui temi come diversità, uguaglianza, inclusione e coesione sociale non siano tenuti al margine ma che, attraverso le storie di chi ne diventa il simbolo, possano essere al centro dei processi decisori che regolano la nostra società. È questa la rotta tracciata da Luce!: farsi portatrice di una rivoluzione attraverso il racconto e l'interpretazione di nuove battaglie sociali ed etiche, anche grazie al contributo del comitato scientifico che raccoglie in sé voci autorevoli del nostro Paese. Luca Trapanese Padre single di Alba, una bimba con sindrome di Down, adottata nel 2018, e fondatore del “Borgo sociale, un’insieme di strutture di accoglienza per ragazzi, uomini e donne diversamente abili, autonomi e semiautonomi senza genitori o con la volontà di intraprendere un percorso di vita indipendente. Nel 2018 decide di adottare una neonata di 11 giorni che ha la sindrome di Down. Una scelta fatta di coraggio e amore. Da una parte un padre single, dall’altra una bimba orfana che rischia di rimanere tale perché portatrice di disabilità. Una storia che ha ispirato anche una collana di libri per bambini intitolata “Alba” che racconta di un padre e di una figlia che si sono trovati. “Credo che uno di quelli su cui bisogna fare ancora più luce sia quello dedicato all’adozione da parte dei single che deve andare al di là dell’orientamento sessuale. Le famiglie tradizionali, quella del Mulino Bianco per intenderci, non esistono e forse non sono mai esistite. Ci sono quelle reali, imperfette ognuna a modo suo e sono tanti i modelli presenti nella nostra società, anche se nessuno è migliore dell’altro, e tutte hanno bisogno di essere supportate. Sono tanti i single, a prescindere dall’orientamento sessuale, che invece desiderano e possono essere famiglia”. Ivan Cotroneo Regista, scrittore, sceneggiatore, regista, autore di canzoni, che ama raccontare le figure dimenticate dalla società e dall’arte. Ha scritto, tra le tante sceneggiature, quella di “Mine vaganti, insieme a Ferzan Ozpetek per la quale ha vinto il Globo d'Oro 2010 per la migliore sceneggiatura ed è stato candidato, sempre per la sceneggiatura, al David di Donatello e al Nastro d'argento 2010. Che nel film “Un bacio” parla di adolescenza, bullismo, omofobia ripercorrendo il suo passato di adolescente complessato come ha spesso raccontato. Da tempo parla di diversità e inclusione ai ragazzi nelle scuole. "Di nuovo si è fatto più urgente far emergere che dietro ogni querelle linguistica si nasconde ben altro e una presa di posizione anche sulla lingua cela uno schieramento netto. A partire proprio dalla paura di parlare dell'identità di genere, un tema così diffuso nella società di cui vediamo raccontati esempi critici ogni giorno. E che invece andrebbe affrontato senza questo carico di paura e ideologia. Gli studi di genere, a differenza degli altri paesi, sono stati demonizzati in Italia creando un clima ostile a necessità fondamentali come l'educazione alla sessualità nelle scuole". Francesca Vecchioni Attivista convinta che da 15 anni porta avanti una battaglia in difesa delle donne e delle minoranze che non trovano spazio nei processi decisori della società come i gay, i transessuali, le persone con disabilità. Ha una ex compagna, due figlie gemelle di 9 anni ed è figlia d’arte di quel Roberto Vecchioni vincitore di Sanremo nel 2011 con il brano Chiamami ancora amore. Fondatrice e presidente di Diversity per promuovere l'inclusione sociale e il benessere organizzativo attraverso attività di ricerca, formazione, monitoraggio, consulenza e advocacy. Ideatrice dei diversity media awards nati per promuovere quei prodotti mediali che che premiano i prodotti mediali che comunicano la diversità senza incappare in un tono paternalistico e intriso di pietà, ispirato a narrazione definita “Inspiration porn” dall’attivista e attrice Stella Young, è tipica dei registri giornalistici in particolare nei titoli o negli strilli, che seguono la logica del “fa più notizia”. Sull’onda del motto cardine dell’attivismo “Nothing about us without us” (niente su di noi senza di noi) chi è rappresentativo di determinate categorie ha il diritto di sedersi al tavolo, di partecipare ai processi decisionali su determinati argomenti e di raccontarli in prima persona per poter costruire contenuti che partano da loro”. Claudia Segre Una delle più accreditate esperte di finanza e attiviste per la parità di genere in Italia. Claudia è fondatrice e presidente di Global Thinking Foundation. È cofondatrice, membro del Consiglio direttivo e direttrice delle pubblicazioni di Assiom Forex. Inserita nella lista di Forbes delle 100 donne italiane di successo del 2019. Fa parte anche dell’Organismo Consultivo del Garante per la tutela delle vittime di reato della Regione Lombardia e dell’Osservatorio sul fenomeno della violenza nei confronti delle Donne e sulla violenza domestica presso il Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio. “Il percorso che abbiamo fatto insieme a Luce! con il Progetto “Libere di… VIVERE” di Global Thinking Foundation durante quest’anno ci ha permesso di portare su tutto il territorio nazionale, e non solo, proprio i temi della parità di genere, della diversità e dell’inclusione sociale per la prevenzione dell’abuso economico e finanziario. Troppo spesso ci scordiamo di alzare gli occhi dal cellulare per fermarci ad osservare ciò che ci sta intorno, riflettendo su come possiamo essere attori di civiltà a salvaguardia delle nostre comunità e del prossimo”. Luce! ci ricorda tutto questo patrimonio di umanità ogni giorno, raccontando la società reale e permettendoci un confronto aperto e un dibattito costruttivo che alimenta la capacità di tenere accesa anche quella Luce che a volte perdiamo di vista”. Luca Pancalli È uno dei simboli del movimento paralimpico italiano. Le sue battaglie hanno inciso fortemente nell’evoluzione della cultura sportiva paralimpica in Italia. Attuale presidente del Comitato Paralimpico Italiano. Da sempre appassionato di sport inizia la sua carriera agonistica con il pentathlon moderno. Finché nel 1981 un incidente sportivo durante una gara a cavallo, lo costringe su una sedia a rotella a causa di una tetraplegia. Da allora si avvicina al nuoto paralimpico e inizia a battersi per i diritti delle persone con disabilità. “Quest’anno per gli atleti paralimpici è stato importante ma la strada è ancora lunga. Noi attraverso lo sport proviamo ad accendere un faro, ma i cambiamenti culturali sono come i fiumi carsici. Ci vuole tempo affinché attecchiscano nella società. Vi è senza dubbio una maggiore attenzione sulle questioni di genere e una maggiore consapevolezza riguardo l’importanza delle parole. Soprattutto da parte dei mass media che hanno il dovere di cogliere se vogliono contribuire alla crescita civile del nostro Paese, seguendo l’esempio di quanto fatto fino a ora da Luce!». Luisa Bagnoli Economista comportamentale e senior advisor sul talento ma anche futurista esperta di Robots Empatici, fondatrice di Beyond International società che si occupa di leadership e innovazione manageriale legata ai future trends. Bagnoli crede nell’importanza di far uscire le persone dal buio del pregiudizio per guardare verso un mondo all’insegna dell’inclusione e della valorizzazione della diversità. E crede in un futuro in cui "le tecnologie renderanno i disabili le prime persone bioniche con gambe perfette, integrate e potenti molto più di quelle naturali". Quindi proprio loro saranno i primi a essere “aumentati” dalle tecnologie: gambe perfette, integrate e potenti molto più di quelle naturali. Braccia potenti: potremmo addirittura arrivare al paradosso che chi ha un corpo totalmente naturale si senta meno efficiente e quindi potrebbe ammirare chi è dotato invece di un corpo ibrido. E anche il linguaggio sarà diverso e potenziante: invece di disabilità, inizieremo a parlare di bionicità”. Laura Boella Professoressa di Filosofia morale presso l’Università di Milano. In dialogo con alcune tra le più significative espressioni della filosofia tedesca contemporanea e del pensiero religioso novecentesco, ha elaborato riflessioni sulla dimensione dell’alterità e sulla questione della persona, anche mediante un lavoro di connessione tra gli argomenti della morale e il discorso delle neuroscienze. Per Luce! studia le ricadute positive e negative che i grandi mutamenti e sconvolgimenti hanno sulla nostra società a partire proprio dai temi di cui il canale digitale si occupa. “Ciò che serve quando si parla di determinate questioni è un approfondimento da parte di esperti. Di temi da affrontare in modo dettagliato ce ne sono tanti. Ad esempio quello della trasformazione del lavoro, più che della sostenibilità aziendale, inteso come smart working che ora sta rientrando ma non del tutto. E punterei anche sull'emergenza climatica, che peraltro oggi raccoglie in sé il problema della disuguaglianza, delle migrazioni, di un nuovo modello industriale di produzione e coinvolge i singoli nella loro vita quotidiana”. Nando Pagnoncelli Nando Pagnoncelli presidente di Ipsos, ovvero la società leader in Italia nel settore delle ricerche demoscopiche, che da 37 anni si fa interprete attraverso i suoi sondaggi delle principali tendenze che scuotono il Paese. “Ciò che serve è promuovere l’utilità di dei processi di inclusione perché ciò che muove i comportamenti nei confronti di una determinata situazione e promuove il cambiamento è l’utilità percepita a cui si aggiungono, solo in un secondo momento, i valori. A questo proposito gli individui devono dotarsi di strumenti di discernimento per arrivare alla consapevolezza, ad esempio, che includere rappresenta un vantaggio per tutti”. Due sono i temi su cui fare più luce. Da una parte c’è il fatto che, secondo gli ultimi rapporti di Caritas e Istat, un quarto della popolazione è a rischio povertà e marginalità sociale. “L’attenzione a questo tema potrebbe determinare un atteggiamento di maggiore o minore sfavore rispetto a provvedimenti per ridurre le diseguaglianze. In questo caso il rischio è che si consolidino i particolarismi nati da una situazione di emergenza, per cui alcuni provvedimenti potrebbero essere visti sfavorevolmente perché alcune risorse sono destinate solo ad alcuni”. L’altro è quello della solitudine. Non solo quella degli anziani ma anche quella di chi soffre un disagio psicologico e va supportato.

Ludovica Criscitiello