La lista nera dell’urgenza. I casi gravi operati tardi

Anche se l’attività è ripresa a pieno ritmo dopo lo stop imposto dalla pandemia è difficile erodere la massa del pregresso e stare al passo con una domanda in crescita

Firenze, 2 febbraio 2023 - Scongiurare che dietro il fenomeno delle liste d’attesa ci sia un sistema di libera professione intramoenia (all’interno delle strutture del sistema sanitario pubblico) portato all’estremo che non permetta di intervenire seriamente sull’abbattimento dell’attività accumulata durante il periodo del Covid. In particolare gli interventi chirurgici da smaltire sono ancora troppi: l’impegno della Toscana era finirli entro la fine del 2022.

In Toscana gli interventi chirurgici da smaltire post pandemia sono ancora troppi
In Toscana gli interventi chirurgici da smaltire post pandemia sono ancora troppi

C’erano 45mila interventi in sospeso, al netto di ripuliture di liste circa 30mila toscani aspettano di entrare in sala operatoria. E le performance delle varie aziende sanitarie e ospedaliero universitarie non brillano. Anche se l’attività chirurgica è tornata quasi ai livelli pre Covid, è diffcile erodere la montagna dell’accumulo pregresso e della successiva domanda in crescita. Nel 2019 in Toscana erano stati effettuati 43mila interventi chirurgici, nel 2020, l’anno dell’esplosione della pandemia il numero era sceso a 32.600, per poi risalire a 37mila nel 2021 e arrivare a 40.900 nel 2022 (i dati sono aggiornati al 19 gennaio di quest’anno e la fonte è l’osservatorio del Piano nazionale di governo delle liste d’attesa).

Ci sono 17 attività chirurgiche e interventistiche monitorate: si tengono costantemente sotto controllo riocoveri ordinari programmati e ricoveri in day hospital.

Se le attese più lunghe si verificano per le protesi d’anca, per le colecistectomie per via laparoscopica e per le ernie, ciò che più mette ansia è lo sforamento dei tempi per le patologie in cui il tempo è una variabile fondamentale per la guarigione dei pazienti. In particolare per le patologie tumorali, ma anche per i bypass coronarici, per le angioplastiche e per gli interventi sulle stenosi delle carotidi.

Purtroppo le cose non vanno così bene. Se in media i tempi vengono rispettati dalla Regione, per un sistema compensativo tra chi va più veloce su determinate patologie, nei vari ospedali c’è una situazione a macchia di leopardo.

In particolare abbiamo preso in esame (solo per patologie gravi) gli interventi in classe A, quelli prioritari rispetto a tutti gli altri, che devono avere un ricovero entro 30 giorni da quando vengono messi in lista: già in quel momento i pazienti hanno speso tempo nell’effettuare esami e nell’attendere i risultati delle biopsie. Per i tumori alla tiroide l’attesa più lunga si registra negli ospedali dell’Asl Toscana Sud Est: se il tempo medio è di 53 giorni, si riesce a dare risposta agli interventi di classe A in un tempo medio di 43 giorni con il 51,9% di interventi effettuati entro il range di tempo massimo (30 giorni); a Cisanello, che per la tiroide è un centro d’eccellenza, la risposta per la classe A è ottima, con il 92,6%, ma c’è una caduta nelle urgenze di classe B (massimo 60 giorni di attesa) al 47,1%, cosa che fa lievitare il tempo medio per tutte le classi a 82 giorni; va meglio ma non benissimo all’Asl Toscana centro dove lo sforamento del tempo in classe A è di 4 giorni ma la percentuale di ricovero nei tempi è del 62,6%; alla Nord Ovest la risposta è piuttosto tempestiva per la classe A, con l’88,3% di risposta entro il tempo massimo, ma cala drasticamente per la classe B, al 52,5%; Careggi per la tiroide viaggia con grande velocità, un po’ meno le Scotte, ma sulla classe A tempi ok.

Careggi fa la peggiore performance sul tumore della prostata con il 20,2% delle richieste in classe A risposte nei tempi, le Scotte a Siena fanno il 68,1%, e lo stesso la Nord Ovest. La Sud Est fa peggio per le carotidi in classe A: soddisfa il 10,8% dei pazienti nei tempi con un attesa che sale a 69 giorni. L’ospedale del Cuore di Massa, la Fondazione Monasterio, soddisfa, in classe A, entro i tempi, il 67,3% della domanda di bypass coronarico; il 65,1% della richiesta di angioplastica e il 65% delle procedure di coronarografia urgenti. Troppo lunghi i tempi per il tumore al pomone in classe A all’Asl Toscana Nord Ovest (60,6% entro i tempi). C’è ancora tanto da fare.