Liste d'attesa, Regione Toscana nel mirino: "Non spende i soldi del governo"

Fratelli d’Italia vuole portare a Schillaci i conti per dimostrare una situazione "disastrosa". Fra i temi caldi la crisi dei pronto soccorso. "Allarme spese: utilizzati solo 4 milioni su 26"

Tac (foto repertorio)

Tac (foto repertorio)

Firenze, 27 gennaio 2023 - "Pronti a portare al ministro Schillaci il dossier toscano con i conti della sanità se l’assessore Bezzini non riferirà martedì stesso in aula della disastrosa situazione della sanità toscana". Fratelli d’Italia va giù dura, all’attacco della giunta regionale, dopo che l’indagine della sezione controllo della Corte dei conti ha fatto emergere disservizi che impediscono di fatto l’accesso al sistema sanitario toscano di una parte di cittadini che restano esclusi per le liste bloccate (fuori legge) e una serie di falle che rallentano lo scorrimento delle liste d’attesa. Nell’interrogazione – già protocollata – il capogruppo in consiglio regionale FdI, Francesco Torselli, e il membro della commissione sanità, Diego Petrucci, fanno esplicitamente riferimento al report della Corte per contestare la gestione del sistema sanitario.

Se l’opposizione non fa sconti – anche il vicecapogruppo della Lega membro della commisione sanità, Giovanni Galli, tuona contro le interminabili attese, il malfunzionamento del Cup telefonico e di quello online – anche dalla maggioranza arriva un’interrogazione. E’ Italia viva – con il capogruppo e membro della commissione sanità Stefano Scaramelli e il consigliere Maurizio Sguanci – a chiedere se il cronoprogramma di abbattimento delle liste d’attesa sia stato rispettato e se si sono ottenuti i risultati sperati; se i 34,1 milioni destinati nella delibera regionale del piano di rientro siano stati effettivamente totalmente spesi e per quali prestazioni; se è in programma la deroga al limite delle assunzioni; quali sono nel dettaglio i numeri delle prestazioni da smaltire e quali ulteriori iniziative ha in programma la giunta per individuare una soluzione più incisiva per aggredire le liste d’attesa. Sono giornate convulse. La sanità toscana è in mezzo al guado. Tanti i fronti aperti cui dare risposta: dalla crisi dei pronto soccorso alle liste d’attesa.

"Tramite il sistema delle preliste e delle liste bloccate la Regione ha palesemente bluffato ed è ricorsa a un artificio numerico per apparire virtuosa: questo non lo diciamo noi ma la Corte dei conti", incalzano Torselli e Petrucci descrivendo come le liste bloccate, impedendo alla domanda di tanti citadini di arrivare a destinazione, permettano alla Toscana di avere una buona percentuale di risposta nei tempi per le prestazioni sotto monitoraggio. "Fa rabbia apprendere tutto ciò, perché i cittadini devono fare i conti quotidianamente con un sistema sanitario inefficiente e proprio la prenotazione di visite e interventi è uno dei punti più carenti".

Si arriva poi al capitolo delle spese. "Ci ritroviamo a denunciare che la giunta Giani non è stata in grado di spendere i soldi arrivati dal governo: lo Stato, nel 2019, aveva destinato alla Regione 26 milioni di euro per superare le liste d’attesa, e la Regione ne ha spesi solo 4. Eppure l’assessore Bezzini e il governatore Giani continuano a chiedere ulteriori risorse a Roma".