
Il presidente albanese Ilir Meta (foto Ansa)
Venezia, 13 luglio 2019 - Venerdì a Venezia nel Palazzo della Regione Veneto è stato conferito il Leone d’Oro alla Carriera a Ilir Meta, presidente della Repubblica d’Albania.
La motivazione: “È un paladino della democrazia costituzionale. Dimostra con il suo esempio quanto sia importante il rispetto dei poteri all’interno dello stato albanese e quanto questo fattore sia fondamentale per determinare le premesse fattive per gli investitori stranieri. Per l’uomo che ha saputo trasformare l’Albania dalla sofferenza al più grande stato di crescita. Per il suo ruolo da pacificatore e per la coesistenza e l’armonia etnico-religiosa in un Paese che negli ultimi 100 anni ha visto molte guerre, l’ultima 20 anni fa quando era Primo Ministro".
Il “Leone d’Oro”, mutando le parole dello stesso presidente Sileno Candelaresi, “vuole essere un simbolo, un emblema di rinascita in un mondo così martoriato dagli attuali sconvolgimenti geopolitici”. Madrina della rassegna Luz Adriana Sarcinelli. Fondamentale, sul fronte organizzativo, l’impegno della Fondazione Foedus presieduta da Mario Baccini (presidente onorario della rassegna). Ambasciatore della pace nel mondo per quest’edizione è stato proclamato il presidente della Repubblica d’Albania Ilir Meta in ragione del fruttuoso impegno di distensione internazionale che ha caratterizzato il suo mandato. Tra gli illustri Leoni d’Oro alla Carriera, Amedeo Goria, Luciano Moggi, Lele Mora, il Leone d’Argento è stato consegnato a personaggi quali Cinzia Trabucchi e Luigi Camilloni.