LISA CIARDI
Cronaca

1° Maggio, festa a metà. L’occupazione è cresciuta, “ma restano precarietà e stipendi troppo bassi”

I numeri sono positivi rispetto a cinque anni fa, ma preoccupa un possibile stallo. Luci e ombre dai numeri: calano i disoccupati, ma anche i nuovi avviamenti

Firenze, 30 aprile 2024 – Rispetto a cinque anni fa l’occupazione è cresciuta, ma i primi mesi del 2024 fanno temere una brusca frenata o almeno uno stallo. In vista del Primo Maggio, il mondo toscano del lavoro si presenta fra luci e ombre. "L’occupazione è aumentata, non solo rispetto alla pandemia, ma anche confrontando i dati 2023 col 2019 – spiega Nicola Sciclone, direttore di Irpet -. Lo scorso anno, abbiamo registrato 37mila occupati in più rispetto al 2019. Il tasso di occupazione è passato dal 66,8 al 69,3%; quello di disoccupazione, invece, è calato dal 6,9 al 5,4%. Il 2023 ha però registrato, rispetto all’anno precedente, un -1,9% dei nuovi avviamenti al lavoro e gli stessi hanno visto un -3,7% nell’ultimo trimestre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. La cassa integrazione è poi salita del 27%, con un +13% nel primo trimestre 2024 sullo stesso periodo dell’anno precedente e una stima di 1700 lavoratori in più potenzialmente coinvolti".

Quello che emerge è dunque un quadro in cui trend positivi e negativi si alternano. "Sicuramente oggi in Toscana abbiamo più persone occupate del 2019 – dichiara Sciclone – e il Covid ha portato a un incremento del lavoro stabile. L’orario medio di lavoro è però calato del 10% rispetto a 15 anni fa, il che significa che più persone sono occupate, ma lavorano meno, anche a causa di part time involontari e lavori atipici. Per il 2024, siamo di fronte a un rallentamento di alcuni settori cruciali come la moda e la pelletteria: gestire bene questa fase sarà centrale. Inoltre viviamo un momento di grande innovazione: il tema delle competenze e della formazione è dunque ancora più strategico". Invito alla massima attenzione arriva anche dai sindacati, che parlano di un Primo Maggio di festa, ma anche di mobilitazione.

“Oggi purtroppo il mondo del lavoro è caratterizzato da bassi salari e precarietà, in un contesto che vede l’aumento della povertà – ha commentato Rossano Rossi, segretario Cgil Toscana -. Questo fa sì che ormai si sia poveri lavorando e che pur di lavorare si accetti di tutto, creando terreno fertile per incidenti e infortuni. Occorrerebbe aumentare il ruolo del pubblico: più dipendenti per garantire servizi a partire dalla sanità; maggiori interventi nell’economia per programmare investimenti socialmente e ambientalmente sostenibili. Bisogna mantenere la vocazione manifatturiera della Toscana, e il sistema infrastrutturale e logistico deve essere riorientato".

"Dopo oltre 50 morti nel 2023 e circa 46.926 infortuni denunciati nella regione – ha detto Paolo Fantappiè, segretario Uil Toscana - serve un cambio di passo. Chiediamo l’istituzione di una procura speciale e del reato di omicidio sul lavoro, oltre a norme che non permettano ai datori responsabili di infortuni di partecipare ai bandi pubblici. In Toscana è radicato anche il lavoro povero: sono decine di migliaia le persone che guadagnano meno di mille euro netti al mese e tre quarti dei contratti sono precari. Infine occorre individuare i settori dove investire a partire da industria, manifattura e transizione digitale ed ecologica".

"Uno dei problemi più seri – ha concluso Alessandro Beccastrini, segretario Fim-Cisl Toscana – è il numero eccessivo di contratti a termine e di contratti precari fatti da agenzie di somministrazione. C’è qualche segnale di un’inversione del trend, ma non basta. Negli ultimi anni si è diffuso anche lo "staff leasing": lavoratori assunti dalle agenzie di somministrazione e "prestati" alle grandi aziende. In teoria hanno un contratto a tempo indeterminato, in realtà restano precari a vita, perché se l’azienda interrompe il rapporto rischiano di essere trasferiti chissà dopo e spesso finiscono per licenziarsi. È una vera e propria piaga che colpisce molti giovani, spesso con professionalità medio-alte".