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L’Asl Toscana sud est aderisce alla Giornata mondiale della Fisioterapia

La direttrice del Dipartimento delle Professioni Tecnico Sanitarie, della Riabilitazione e della Prevenzione Cardelli: «Fisioterapisti fondamentali»

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Arezzo, 6 settembre 2025 – L’Asl Toscana sud est aderisce alla Giornata mondiale della Fisioterapia

La direttrice del Dipartimento delle Professioni Tecnico Sanitarie, della Riabilitazione e della Prevenzione Cardelli: «Fisioterapisti fondamentali»

L’Asl Toscana sud est aderisce alla Giornata mondiale della Fisioterapia dell’8 settembre, istituita dalla World Physiotherapy: Organizzazione non governativa che, fin dal 1951, riunisce associazioni di fisioterapia nazionali da tutto il mondo e giunta, quest’anno, alla sua 29ª edizione. Un appuntamento di livello mondiale per promuovere il valore della fisioterapia nella salute globale e valorizzare il ruolo dei fisioterapisti nella vita quotidiana delle persone.

Il tema scelto dalla World Physiotherapy per il 2025 è “Invecchiamento sano, con un’attenzione particolare alla prevenzione della fragilità e delle cadute”.

Un argomento quanto mai attuale, in un contesto demografico che vede crescere costantemente l’età media della popolazione con un ritmo più rapido che in qualsiasi altro momento storico. Nel 2019, il numero di persone di età pari o superiore a 60 anni era di 1 miliardo, salirà a 1,4 miliardi entro il 2030 e a 2,1 miliardi entro il 2050 e fra questi gli ottantenni triplicheranno raggiungendo i 426 milioni. È evidente che di fronte a questo cambiamento demografico cambia inevitabilmente il paradigma della fisioterapia, spostando l'attenzione dalla riabilitazione post-acuta ad una gestione più complessa ma soprattutto continuativa delle malattie croniche, privilegiando la promozione della salute, il mantenimento della funzionalità, la prevenzione delle cadute e delle complicanze da immobilità, con il rafforzamento della fisioterapia nei contesti territoriali: sfida questa più importante dei sistemi sanitari moderni. In questo scenario, i fisioterapisti sono senza dubbio dei protagonisti e possono fungere da riferimento per le persone che versano in una condizione di debolezza, fragilità e affette da una o più patologie intervenendo sulla persona per mantenere e migliorare l’autonomia funzionale, prevenire il declino fisico, ridurre il rischio di cadute e rafforzare le capacità motorie, cognitive e sociali anche e, in questo specifico, soprattutto, nelle condizioni di fragilità. Si definisce anziano fragile la persona non disabile, ossia autonoma in tutte le attività di vita quotidiana, ma non autonoma nello svolgimento di due o più funzioni complesse, come preparare i pasti, effettuare lavori domestici, assumere farmaci, andare in giro, gestirsi economicamente, utilizzare un telefono.

Dai dati di PASSI d’Argento 2023-2024 risultano fragili circa 16 persone su 100 con parità tra i generi e cresce progressivamente con l’età, raggiungendo il 31% fra gli ultra 85enni.

Il fisioterapista, intervenendo prima che la fragilità diventi disabilità, può garantire alle persone più anziane o vulnerabili, la possibilità di muoversi, vivere in autonomia, ridurre il rischio di isolamento e dipendenza e preservare la propria qualità della vita.

«In questo nuovo quadro i fisioterapisti dell’Asl Toscana sud est che ringrazio per l’importante lavoro svolto, - riferisce la direttrice del Dipartimento delle Professioni Tecnico Sanitarie, della Riabilitazione e della Prevenzione Daniela Cardelli, - sono in prima linea su più fronti: nel governo dell’AFA, attività che è risultata essere una modalità estremamente efficace nell’affrontare precocemente quelle situazioni croniche che possono, se non intercettate, sfociare in disabilità come nella prevenzione dalle cadute, aspetto questo che risulta essere molto impattante. Le cadute infatti rappresentano la seconda causa di morte per lesioni accidentali con gli over 60 anni che sono quelli a maggior rischio di cadute fatali. È stato ampiamente dimostrato come protocolli specifici di esercizi, fatti in maniera continuativa, possano ridurre sensibilmente il rischio di cadute nella popolazione anziana e per questo il nostro Dipartimento ha predisposto un progetto di collaborazione con il Pronto Soccorso e con i medici di famiglia per l’intercettazione della popolazione a rischio, attraverso una valutazione dei pazienti che hanno avuto un evento di caduta e che, in alcuni casi, ha esitato in un accesso al PS. Rafforzare il ruolo del fisioterapista in ogni ambito della salute e della vita, dalla casa - visto come “primo luogo di cura” fino alle Case di Comunità e quindi, fondamentale».