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Arezzo, 18 gennaio 2024 – La medicina generale sta attraversando un periodo di grande trasformazione: il ricambio generazionale già presente e che nel giro di pochi anni porterà alla sostituzione di gran parte dei MMG che lavorano per il SSN; la possibilità di utilizzare farmaci che solo da poco sono stati affidati alla responsabilità clinica e prescrittiva del MMG; la possibilità di utilizzare (in modo pressoché esclusivo) in fase precoce nuovi farmaci per la cura dei pazienti affetti da COVID-19; la consapevolezza dell’importanza di utilizzare nel proprio studio la diagnostica di primo livello e le prospettive date dalla telemedicina; la necessità di migliorare l’integrazione con le altre componenti del territorio: dagli specialisti ambulatoriali ai laboratori, dai servizi di prevenzione a quelli per l’assistenza domiciliare; la definizione del ruolo del MMG nelle Case della Salute (Case di Comunità) e negli Ospedali di Comunità: tutto ciò ha indotto la necessità di elaborare un nuovo paradigma per la medicina generale.
Tutte queste tematiche saranno affrontate durante la due giorni congressuale di Firenze, più di 50 relatori e 300 partecipanti prenderanno parte all’evento che si pone l’obiettivo di valutare la situazione attuale della medicina territoriale per porre le base di un nuovo modello conforme ai nuovi bisogni di salute che mutano sempre più rapidamente e che dovrà essere la base di partenza per un percorso che durerà per i prossimi decenni. Saranno presenti all’evento le principali cariche politiche Regionali e esponenti nazionali della FIMMG e di ENPAM che interverranno durate lo svolgimento dei lavori che vedrà come grandi protagonisti i professionisti della Medicina di Famiglia Toscana con una tavola rotonda finale di confronto in cui parteciperanno giovani medici, esponenti di rilievo nell’ambito organizzativo della medicina generale, provenienti da 14 Regioni italiane. Non si parlerà però soltanto di modelli e organizzazione, ma grande spazio sarà dedicato all’area formativo-scientifica con più di 5 corsi monotematici sulla diagnostica di primo livello e sulla vaccinologia, temi quanto mai impattanti nella medicina generale del presente e del futuro.
Il giovane MMG non si trova nelle condizioni di dover cercare gli assistiti da curare, i tempi del Dott. Terzilli sono definitivamente scomparsi e anche se quel film ha esasperato la spasmodica ricerca del MMG dell’assistito, forse è stato il prodotto cinematografico che più male ha fatto alla MG tutta, dando un’immagine distorta e completamente avulsa dalla realtà del Medico di Famiglia. Oggi il giovane medico si trova nella possibilità di scegliere dove andare a svolgere la propria professione, scartando i luoghi più scomodi e quelli meno popolati, preferendo i grossi agglomerati dove è possibile esercitare con tanto investimento professionale ma con poco dispendio di risorse. Ma non solo: se un tempo, dopo l’istituzione del SSN degli anno ’80, l’attesa di 5-6 ma anche 10 anni per poter avere accesso alla convenzione, formava i futuri MMG con la attività della Continuità assistenziale (Ex Guardia Medica), con le sostituzioni ai Medici più anziani, con la Medicina dei Servizi, oggi appena laureati ci sono dei giovani Medici che si ritrovano proiettati nel territorio dovendo assistere anche 1500 pazienti dall’oggi al domani, senza la idonea preparazione ed il rodaggio utile per poter svolgere dignitosamente questa professione. Il corso di formazione in Medicina Generale spesso non può essere frequentato perché appunto impegnati in attività di assistenza primaria, e quindi si generano difficoltà gestionali e di comportamento che non sono da imputare agli stessi, ma al sistema contorto che si è venuto a creare. La scarsa programmazione ha fatto si che ad oggi i MMG siano carenti nel territorio, si stanno formando un gruppo di giovani medici che sostituiranno nei prossimi 3-4 anni quasi tutti i MMG adesso operanti nel territorio, ed il ricambio generazionale sarà completo. Spetta ai medici attualmente in servizio dedicare il giusto tempo ad imprimere un modus operandi a questi giovani colleghi, sfruttando anche le loro infinite potenzialità di tipo culturale e tecnologico. La digitalizzazione delle attività sarà fondamentale per adeguare e modernizzare una MG che deve fare il salto di qualità anche attraverso un adeguamento degli Accordi che regolano la nostra attività ed il nostro inquadramento nell’ambito del SSN. La valorizzazione delle Case della Salute attualmente esistenti, soprattutto nel territorio aretino, e la loro implementazione con le Case di Comunità, dovrà essere il motore per la modernizzazione della MG e per la sua proiezione in un mondo nuovo dove il rapporto di fiducia con il paziente deve essere indiscutibile, ma l’integrazione del MMG nel Sistema Sanitario Nazionale deve essere altrettanto completa, affinchè i due mondi si possano finalmente integrare e possano andare di pari passo verso l’obiettivo finale che deve essere sempre la salute di tutti i nostri pazienti. Sottolineo “tutti”, perché solo un Sistema Sanitario Pubblico può raggiungere e garantire la salvaguardia della salute di una intera popolazione senza fare distinzione di rango o di potere.