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Addio famiglie allargate: in Italia sono sempre più piccole. Soprattutto al Centro

Crollo delle famiglie numerose, dal 21,5% del 1971 al 5% di oggi. Aumentano quelle composte da una sola persona, soprattutto nelle regioni del centro Italia

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Roma, 7 marzo 2022 – Addio famiglie allargate. Per tante ragioni: il progressivo invecchiamento della popolazione, l'aumento delle separazioni e dei divorzi, l'arrivo di cittadini stranieri che, almeno inizialmente, vivono da soli. Non ultimo, il calo delle nascite. Certo è che in Italia il numero di famiglie cresce, ma sono sempre più piccole. Lo dicono i numeri, quelle composte da una sola persona, erano pari al 12,9% nel 1971. Nel 2019 la situazione è ben diversa: le famiglie unipersonali sono cresciute fino 9.073.852, ossia il 35,1% del totale. In altri termini, come rivela l’Istat, vive da solo circa il 15% delle persone abitualmente dimoranti in Italia.

È quanto emerge dal Censimento della popolazione diffuso dall'Istat e relativo agli anni 2018-2019. Alla crescita delle famiglie unipersonali si affianca la diminuzione di quelle più numerose. Nel 1971 le famiglie formate da 5 componenti o più erano 3.437.440 e rappresentavano il 21,5% del totale delle famiglie residenti. Nel 2019 se ne contano solo 1.318.804 e costituiscono poco più del 5% delle famiglie censite.

La differenza tra regioni

Tra il 2011 e il 2019 il maggiore incremento di famiglie unipersonali si registra nelle regioni del Centro (+21%), dove il peso relativo di queste famiglie è passato dal 10,9% del 1971 al 37,1%, mentre il Nord-ovest conferma il suo primato: le famiglie composte da una sola persona salgono al 37,7% dal 16,0% del 1971.  Alla crescita delle famiglie unipersonali si affianca la diminuzione nel corso del tempo di quelle più numerose. Nel 1971 le famiglie formate da cinque componenti o più erano 3.437.440 e rappresentavano il 21,5% del totale delle famiglie residenti. Nel 2019 se ne contano solo 1.318.804 e costituiscono poco più del 5% delle famiglie censite.  Anche nel 2019 la percentuale più elevata di queste famiglie si rileva nelle regioni dell'Italia meridionale (6,9%) e insulare (5,5%) a cui si contrappongono incidenze inferiori alla media nazionale (5,1%) nelle ripartizioni Nord-occidentale (4,1%), Nord-orientale (4,9%) e del Centro (4,6%). Decisamente più marcate le disuguaglianze nel 1971 quando nel Sud della Penisola quasi una  famiglia su tre (31,2%) era formata da almeno cinque persone mentre nel Nord-ovest queste erano meno del 14% del totale. Le famiglie unipersonali sono maggiormente diffuse in Liguria, Valle D'Aosta (più di quattro famiglie su 10) e nel Lazio (39,3%); in Puglia e in Campania, invece, sono meno di tre su 10. Le quote più alte di famiglie con due componenti si registrano nelle regioni del Nord Italia, tra cui spiccano il Piemonte con il 29,7% e il Friuli-Venezia Giulia con il 29,1%. Le regioni del Sud, le due Isole maggiori e il Lazio presentano valori inferiori alla media nazionale. Le famiglie più numerose vivono in Campania (2,63 componenti) e in Puglia (2,47), quelle con il numero medio di componenti più basso in Liguria (1,99)

 

Il numero dei componenti diminuisce

 

Si assiste a questo fenomeno anche nelle regioni del sud Italia, dove storicamente le famiglie sono state sempre più numerose. Qui si attesta a 2,5 il numero dei componenti, in calo rispetto al dato di 2,92 che risale all'inizio del nuovo millennio, e fortemente in ribasso rispetto ai 3,75 dei primi anni '70. Il forte ridimensionamento delle famiglie ha varie cause, tra cui le profonde trasformazioni economiche e sociali che hanno interessato il Paese.

Le famiglie con due componenti si riducono in misura maggiore nei comuni di Torino, Venezia, Padova, Trieste, Bologna, Firenze, con picco negativo a Milano (-5,3 punti percentuali), mentre aumentano a Palermo e Messina. Tra i 12 comuni che hanno una quota di famiglie monocomponenti superiore alla media delle città più grandi (42,6%), due sono localizzati nel Centro Italia ( Firenze e Roma), uno è nel Mezzogiorno (Cagliari) e nove sono al Nord (Torino, Milano, Brescia, Genova, Verona, Venezia, Padova, Trieste, Bologna). A Milano e Bologna queste famiglie superano il 50% del totale. Le famiglie unipersonali sono generalmente più frequenti nei comuni capoluogo rispetto al resto della provincia, con le eccezioni di Livorno, Palermo e Messina. La situazione si presenta differenziata per le famiglie di due componenti che nel Mezzogiorno sono relativamente più numerose nei grandi centri urbani (ad eccezione di Catania) mentre al Centro-nord sono maggiormente rappresentate nel resto della provincia (fanno eccezione Parma e Livorno). Le famiglie di dimensioni medie (3-5 componenti) hanno sempre un peso relativo maggiore nel resto della provincia (eccezioni Livorno e Messina), lo stesso accade per quelle numerose (ma non a Prato, Perugia, Taranto, Palermo, Messina e Catania).

 

I dati nei Comuni

 

Nel comune di Roma vive il 10,3% delle famiglie unipersonali straniere censite in Italia, a Milano il 9,2%. Le famiglie con tutti i componenti stranieri censite nel 2019 sono 1.707.338 e rappresentano il 70,6% delle famiglie con almeno un componente straniero, con le quali condividono la stessa distribuzione territoriale: oltre la metà risiede al Nord, un quarto nel Centro Italia e poco più del 18% tra Sud e Isole. Il numero medio di componenti è di 2,30 per il totale Italia, quindi più basso di quello rilevato per le famiglie con almeno un componente straniero. Anche tra le famiglie con tutti componenti stranieri la tipologia familiare relativamente più diffusa è quella unipersonale, 46,2% del totale, a fronte del 23,1% delle famiglie più numerose. La situazione cambia per le famiglie con almeno un componente straniero, tra le quali le unipersonali rappresentano circa un terzo del totale (32,6%), quota molto prossima a quella registrata per le famiglie con quattro e più componenti (29,9%). Nei primi 10 grandi Comuni a maggiore presenza straniera risiede circa il 23% delle famiglie con tutti componenti stranieri censite nel 2019. Si tratta di famiglie unipersonali nel 31,1% dei casi, mentre sono un quinto quelle con due componenti, un altro quinto quelle con tre e il 17% le famiglie con quattro o più. I comuni di Roma e di Milano accolgono in totale il 13,4% delle famiglie con stranieri censite ma rappresentano il 60% di quelle che risiedono nei primi 10 Grandi comuni e a maggiore presenza straniera.

 

Maurizio Costanzo