
Tonno
Firenze, 11 giugno 2021 - Era stato trattato con enormi quantità di nitriti e nitrati il tonno che nei giorni scorsi ha causato episodi di intossicazione in nove persone finite in ospedale dopo il consumo in due diversi ristoranti fiorentini.
Mangiano tonno: malori e svenimenti, è un'intossicazione
Sono gli esiti delle analisi effettuate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana e confermati all’unità funzionale di Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare della Ausl Centro della Toscana che nei giorni scorsi aveva avviato l’indagine sanitaria. Le due sostanze, nitriti e nitrati, il cui uso è proibito nelle carni di pesce fresco quale era quello acquistato all’origine e che ha provocato l’intossicazione, sono utilizzate al fine di ottenere un colorito rosaceo e per aumentare la conservabilità del prodotto.
Le quantità di nitriti che sono state ritrovate nel pesce in questione sono arrivate a 8,5 gr per chilo di carne ovvero circa 50 volte la dose consentita per trattare i prodotti dove l’utilizzo di questi additivi è ammesso. La dose tossica dei nitriti, indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), è 0,4/200 mg/Kg di peso corporeo, mentre la dose letale è stimata 33/250 mg/Kg di peso corporeo. Nel nostro caso una porzione media di 200 grammi di pesce apportava circa 1,7 gr di nitrito ovvero 24 mg/Kg per una persona di peso stimato di 70 Kg.
Tale dose rientra pienamente nel range di tossicità previsto dall’OMS e spiega la sintomatologia mostrata dalle persone coinvolte nell’episodio tossico. Il prodotto attualmente è tutto sotto blocco ufficiale da parte dell’autorità competente e i tecnici e i veterinari della UFC di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare della Ausl Centro della Toscana stanno lavorando al fine di assicurare prove e definire responsabilità circa quanto avvenuto. Degli esiti di tali indagini sarà informata la magistratura per i provvedimenti di conseguenza.