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Cronaca

“In una mattina 150 messaggi. Tra influenza e Covid è un disastro”. Medico di famiglia in trincea

L’appello: “Indossate la mascherina nei luoghi chiusi e lavate spesso le mani. Il luogo peggiore? L’ascensore”

Influenza, boom di casi in Toscana (Foto repertorio Ansa)

Influenza, boom di casi in Toscana (Foto repertorio Ansa)

Firenze, 27 dicembre 2023 - “Il peggior untore? L’ascensore”. Non ha dubbi Mario Alberto Rossetti, medico di base.

“C’è un’esplosione di contagi - dice mentre corre da un paziente all’altro -. L’influenza si sta sommando al Covid e, almeno su Firenze, c’è un quadro di epidemia”.

In Toscana 2200 casi nell’ultima settimana

Solo stamani si è trovato 150 messaggi sul cellulare. “Si stanno ammalando tutti, giovani e anziani - dice -. Quest’anno probabilmente siamo in presenza di un virus più aggressivo. Girano varie varianti dell’influenza. Ed il clima eccezionalmente mite non aiuta”. Il dottore ricorda che i sintomi influenzali e del Covid sono sovrapponibili.

Ci sono ancora regole per chi è positivo?

“Senza il tampone, non si riesce a capire di cosa ci siamo ammalati - afferma -. Ci sono poi persone che prendono perfino tre infezioni diverse, sovrapposte. I sintomi? I miei pazienti hanno mal di gola, febbre, mal di testa, dolori muscolari e articolari. C’è anche una forma gastro-intestinale che nulla ha a che vedere con l’influenza… Insomma, di tutto di più. Il mal di gola è più tipico del Covid, mentre la febbre è comune”.

Non mancano pazienti che vorrebbero ora il vaccino anti-influenzale. “Ma ora è tardi….. Per essere coperti ci vogliono 15-20 giorni. Secondo me, la campagna vaccinale andrebbe anticipata a settembre”.

Mediamente, in 6-7 giorni la guarigione è completa. Ma che rabbia quando i pochi giorni di ferie trascorrono a letto, tra tosse, febbre e naso che cola. Chi riuscirà ad arrivare indenne fino a Befana? “Eh, mica facile - allarga le braccia il dottore -. Importante indossare la mascherina nei luoghi chiusi e lavarsi spesso le mani. Vietatissimo toccare oggetti come le ringhiere….”.