STEFANO CINAGLIA
Cronaca

Incidenti sul lavoro, la mappa del pericolo in Umbria. “Troppi anche da noi, determinante la prevenzione”

Dati impietosi nel 2023, seconda regione per decessi rispetto al numero di persone occupate. La governatrice Tesei: "Bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica per tenere alta l’attenzione"

Incidenti sul lavoro (Foto repertorio Ansa)

Perugia, 19 febbraio 2024 – In Umbria il 2023 si è chiuso con dati pessimi riguardanti i morti sul lavoro, con la regione risultata seconda in Italia per decessi rispetto al numero di occupati. E il 2024 non è iniziato bene. Dal 10 al 17 febbraio quattro gravi incidenti. Sabato scorso a Umbertide un operaio, trentenne, è caduto dal tetto di un’azienda ed è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Perugia; il 15 febbraio a Campello un operaio di 63 anni è caduto dalle scale in cantiere ed è stato ricoverato all’ospedale di Terni; solo due giorni prima un altro operaio, 60 anni, era caduto in una botola, sempre in cantiere, riportando diverse fratture e finendo in ospedale. E il 10 febbraio scorso a Montone un operaio appena 21enne di Gubbio era caduto dal tetto di un capannone riportando gravi ferite.

A gennaio la prima tragedia dell’anno nuovo, a Valfabbrica, l’11, quando un operaio di poco meno di 50 anni, originario di Todi, è morto in uno scavo per la riparazione del sistema fognario. Guidava un escavatore quando è finito nello scavo, travolto dalla massa di terra che ha ceduto. Il giorno prima a Terni a travolgere un giovane lavoratore era stato il cancello scorrevole della ditta con conseguenze, in quel caso, per fortuna non gravi.

Insomma se il 2023 si è rivelato drammatico per l’Umbria sul versante dei morti sul lavoro, i primi mesi del 2024 mettono già paura. Alla fine dello scorso anno la regione è balzata ad un per nulla invidiabile secondo posto nazionale, dietro l’Abruzzo, con ben 21 decessi registrati in dodici mesi, rapportati al numero totale degli occupati. Peggio ancora sta la provincia di Terni, “prima” in italia nel rapporto tra morti sul lavoro, 8 nel 2023, e numero di occupati, 82.957. E’ quanto emerge dall’ Osservatorio sicurezza e ambiente di Vega Engineering, su dati Inail. Nella stessa, triste classifica la provincia di Perugia è 32esima, comunque posizionata tra le 40 province considerate in “zona rossa”, con un’ incidenza di tragedie sul lavoro superiore a 1,25, sempre in base al numero complessivo di occupati. Nel 2023 nel Perugino le vittime sono state 13 a fronte di 269.341 occupati. Ed è lo stesso Inail a certificare che, sempre nell’anno passato, le regioni che hanno presentano i maggiori aumenti di vittime in ambito lavorativo sono state Friuli Venezia Giulia (+15), Abruzzo (+13), Campania e Umbria (+6 ciascuna); mentre i cali più consistenti sono stati registrati in Toscana (-22), Piemonte (-13), Marche (-11) e Veneto (-10). La questione, non solo mai risolta ma dai contorni sempre più drammatici, resta quindi inesorabilmente aperta.

«Non è concepibile uscire di casa per andare a lavorare e non farvi ritorno. È necessario puntare sulle regole e sul loro rispetto, sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione", è il commento di Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria. "Le morti sul lavoro - continua la governatrice – sono, infatti, una piaga della nostra società che riguarda tutti ed è necessario che ognuno, per le sue competenze, se ne faccia carico. Ci vuole una grande attenzione ai controlli che sono utili anche alle imprese per adeguarsi alle normative sulla sicurezza, cosa che, va detto, la maggior parte delle aziende fa. Ci vuole anche un’azione sulla comunicazione, sulla sensibilizzazione al fine di tenere alta l’attenzione quotidianamente e non solo quando gli episodi di cronaca ci ricordano la problematica".

«Come Regione – aggiunge ancora la presidente Tesei – abbiamo messo in campo, e continuiamo a farlo, una serie di iniziative, tra le quali un nuovo progetto che si concretizzerà a breve sulla sicurezza dei cantieri stradali insieme a Inail, nonché una serie di ulteriori incontri con le imprese del cratere in vista dei nuovi cantieri, particolarmente a Castelluccio di Norcia".