Il bolide e lo schianto che ha ucciso Andrea Mari: cosa non ha funzionato / FOTO

Istante dopo istante, radiografia della sbandata pagata con la vita dal fantino che per sei volte aveva dominato il palio di Siena. La vettura era dotata di sistemi di protezione avanzati. Un testimone: l’uscita di strada dopo il sorpasso di un paio di auto

Quel che resta della Porsche che Andrea Mari aveva preso in prestito da un amico

Quel che resta della Porsche che Andrea Mari aveva preso in prestito da un amico

Bolgheri (Livorno), 19 maggio 2021 - Com'è possibile che un’auto di qualità, dotata dei più avanzati sistemi di controllo elettronico, improvvisamente esca di strada su un rettilineo? A questo e altri interrogativi cercherà di rispondere l’indagine sull’incidente avvenuto sul viale dei cipressi di Bolgheri che è costato la vita ad Andrea Mari, il fantino sei volte vincitore del Palio di Siena.  

LE TESTIMONIANZE

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la Porsche cabriolet azzurra avrebbe superato un paio di vetture sfrecciando sul viale. In particolare c’è la testimonianza di una persona che viaggiava in senso contrario dell’altra corsia che avrebbe visto la macchina sportiva sfilare molto rapidamente e con la coda dell’occhio guardando lo specchietto retrovisore ne avrebbe vista l’uscita di strada. Ed è questa la persona che ha chiamato i soccorsi.

LO SCENARIO

I primi soccorritori si sono trovati di fronte a uno scenario devastante. La Porsche che viaggiava da San Guido verso il castello di Bolgheri, con il sole alle spalle (quindi niente problemi di eventuali abbagli) è uscita di strada sulla destra, l’argine di terra ha fatto da trampolino e la vettura ha urtato il primo cipresso, poi ha violentemente sbattuto nel secondo albero bicentenario e qui si è spezzata in due con la parte posteriore (dove si trova il motore 6 cilindri boxer) che ha colpito un terzo cipresso. I segni sulla corteccia dei cipressi raccontano tutta la violenza della collisione. Per Andrea Mari purtroppo non c’è stato scampo, il sedile del guidatore è stato investito in pieno dell’urto laterale con il secondo cipresso.  

LE INDAGINI

In questa fase la Procura di Livorno sta eseguendo una serie di verifiche e riscontri per fare chiarezza sulle responsabilità dell’incidente. Bisogna capire se si è trattato di un errore umano del guidatore, oppure se ci sono state interferenze esterne, vale a dire un’altra vettura che eventualnente con la sua traiettoria abbia indotto Mari a una sterzata, la presenza di un animale o di una grave irregolarità dell’asfalto non segnalata. Il sopralluogo della polizia municipale sembra aver escluso problemi alla strada e per ora non ci sarebbero riscontri sull’interferenza di altre vetture.  

IL SEQUESTRO

L’auto è stata posta sotto sequestro dal magistrato di turno della procura Ezia Mancusi. La Porsche era stata prestata ad Andrea da Andrea Mori, ex capitano della Pantera, ma non era la prima volta, quindi il fantino aveva una certa dimestichezza con la potenza del motore e forse era anche in procinto di acquistarla.  

LE ULTIME ORE

Andrea Mari, lunedì, dopo aver pranzato in un ristorante di San Vincenzo (dove a ottobre avrebbe dovuto correre il Palio della Costa), era diretto alla scuderia Dormello Olgiata del marchese Niccolò Incisa della Rocchetta che si trova a poche centinaia di metri dal punto dell’incidente. Doveva incontrare il suo amico Marco Monteriso, anche lui fantino e parlare probabilmente di un cavallo e dei programmi per la stagione. Era quasi arrivato ormai. Invece è successo qualcosa. Che cosa? Il telefonino di Andrea, che potrebbe essere una fonte di distrazione è stato ritrovato, esaminato (non si sa se sono stati verificati messagi e chiamate) e restituito ai familiari.

L’AUTOPSIA

Per fare maggiore chiarezza ieri pomeriggio è stata disposta l’autopsia sul corpo della vittima per cui la data dei funerali è ancora da stabilire. Il corpo di Andrea Mari, vegliato dai familiari e amici, si trova all’obitorio del cimitero di Piombino, quindi non è ancora stato restituito ai propri cari.