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Inchiesta Estar, Saccardi: "Situazione era drammatica e domanda dispositivi altissima"

L'assessore alla Sanità, nel corso di una comunicazione all'assemblea toscana, ricostruisce le fasi per l'acquisto in procedura d'urgenza di 200 ventilatori polmonari

L'assessore regionale Stefania Saccardi

Firenze, 9 giugno 2020 - "È legittimo che la magistratura indaghi. È altrettanto vero che in questo Paese vige la presunzione di innocenza, soprattutto quando i fatti si svolgono in un contesto di emergenza assoluta e anche di ridefinizione delle norme applicabili alle diverse fattispecie". Lo afferma l'assessore regionale al Diritto alla Salute, Stefania Saccardi, nel corso di una comunicazione all'assemblea toscana in merito all'inchiesta aperta dalla procura di Firenze su una fornitura di 200 ventilatori polmonari.

Un contratto stilato dall'ente di supporto della Regione per gli acquisti, Estar, per ottenere centinaia di respiratori proprio nel periodo di maggiore emergenza legata alla pandemia da Coronavirus.  "Faccio presente- aggiunge- che siamo in una fase in cui c'e' solo un avviso di garanzia alla direttrice generale di Estar per il reato di falso ideologico, in relazione ai tempi di adozione della delibera rispetto all'ordine". Pertanto, aggiunge in risposta ai gruppi consiliari che nei giorni scorsi l'hanno interpellata chiedendo di intervenire contro la dg dell'ente, "attendiamo l'esito dell'inchiesta. Dopodiche' la Regione adottera' tutti i provvedimenti necessari".

Saccardi nel corso del suo intervento ripercorre le tappe del contratto: dalla necessita' di Estar di trovare un rimedio alle difficolta' di reperimento dei macchinari, in piena emergenza pandemia, fra i fornitori abituali, all'entrata in scena il 20 marzo di Assoservizi, che promette ventilatori in tempi celeri in cambio di un saldo anticipato. Passando per l'adozione della delibera di Estar che giunge solo il 30 aprile, ma che rappresenta semplicemente "una presa d'atto" del contratto siglato. Fino al contenzioso che si apre quando i ventilatori si incagliano alla dogana.

Gia' l'8 aprile, del resto, Estar invia una nota all'azienda per chiedere la rinuncia dei dispositivi a causa del comporto che si prospetta. Dopo alcuni scambi di comunicazioni il 20 maggio Estar attiva una consulenza legale per capire se la condotta di Assoservizi sia stata corretta nella gestione dei rapporti contrattuali. Solo una settimana dopo parte la richiesta del rimborso dell'Iva gia' versata. Saccardi precisa, d'altronde, che il pagamento anticipato della fornitura era una condizione imprescindibile posta dalla societa' per procedere alla spedizione. I passaggi sono concitati. D'altronde quello e' lo spirito dell'emergenza e ignorarlo, secondo l'assessore, e' un errore: "C'e' un dato- accusa- che colpisce e accomuna le interrogazioni: nessuna richiama il clima drammatico nel quale questa vicenda si e' svolta. Come se questo dato fosse irrilevante o come se ce ne se fosse dimenticato".

Ogni giorno, ricorda, "verso le 18 la protezione civile comunicava un vero e proprio bollettino di guerra col numero dei morti. Le tv davano notizie drammatiche sul perche' il sistema sanitario rischiava di collassare, non c'erano piu' posti nelle terapie intensive, e non c'erano ventilatori per tutti. Gli operatori sanitari in altre regioni sembra che abbiano dovuto scegliere fra chi curare e chi no". I Respiratori, in effetti, che "sul mercato scarseggiavano e questo- ricorda- perche' erano giorni in cui la pandemia si era scatenata a livello mondiale. Per cui la sempre piu' crescente domanda non poteva essere soddisfatta. Si era creata una vera e propria corsa all'accaparramento".