ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Il trionfo del Valdimontone. Gingillo sbaraglia tutti e resiste al Leocorno

La vittoria mancava da tredici anni. Lunghi minuti di tensione alla mossa. Contrada in festa. "Un evento che ha aspetti fondativi della nostra comunità".

La vittoria mancava da tredici anni. Lunghi minuti di tensione alla mossa. Contrada in festa. "Un evento che ha aspetti fondativi della nostra comunità".

La vittoria mancava da tredici anni. Lunghi minuti di tensione alla mossa. Contrada in festa. "Un evento che ha aspetti fondativi della nostra comunità".

Era stato scartato per due volte consecutive dai capitani delle Contrade, perché considerato troppo forte pur non avendo mai vinto. Ieri Anda e Bola, castrone baio di 9 anni, dopo quaranta minuti di mossa complicatissima è balzato subito in testa, guidato da Giuseppe Zedde detto Gingillo per la Contrada del Valdimontone, e non l’ha più lasciata. Resistendo nell’ultimo giro al ritorno prepotente del Leocorno, con l’accoppiata Tittia-Diodoro che aveva vinto a luglio per l’Oca, e alla Pantera che con Velluto su Viso d’Angelo è rimasto in scia per i tre giri ma senza mai dare la sensazione di avere lo spunto per tentare l’assalto al primo posto.

In una piazza del Campo gremita come non si vedeva da tempo, con tanti personaggi affacciati alle finestre, alle trifore di Palazzo pubblico, sui palchi (da Madonna a Sting, da Roberto Bolle a Pietro Sermonti, dal ministro dell’Agricoltura Patrizio Giacomo La Pietra al vicesindaco di Parigi, Arnaud Ngatcha, all’ambasciatore italiano in Cina, Massimo Ambrosetti), questo Palio dedicato alla Madonna dell’Assunta si è snodato su un copione in parte scritto, con due dei tre favoriti a giocarsi fino in fondo la vittoria (mai nei primi posti invece la Civetta con Scompiglio e Benitos).

Decisivo, come spesso accade, il momento della sorte, con le rivali Leocorno-Civetta estratte negli ultimi due posti dello schieramento. Ma Tittia è riuscito a liberarsi dalla marcatura di Scompiglio dettando di fatto i tempi del via. Un’azione che però non gli ha consentito di prendere la testa, perché Valdimontone e Pantera posizionate più in basso hanno conservato le prime due posizioni.

Da qui alla fine lo scenario non è sostanzialmente mutato, anche per la prova impeccabile a cavallo dei fantini: nessuna caduta (una sola, nelle retrovie, del Bruco), Gingillo, 43 anni, ha conquistato la sua quarta vittoria, a sette anni di distanza dalla precedente. Per il Valdimontone è il ritorno alla vittoria tredici anni dopo quella dell’agosto 2012. I contradaioli di via dei Servi sono così tornati a festeggiare in Duomo, dove è stato portato subito dopo la corsa il drappellone di Francesco De Grandi, per intonare il Maria Mater di ringraziamento. Drappellone che andrà a impreziosire il museo della Contrada e che ha impresso un cielo di stelle accanto alla Madonna e una corsa di cavalli alati sopra il profilo della piazza del Campo.

Quella corsa che, bellissima, si è snodata ieri per i tre giri di Piazza, a celebrare la festa di Siena. Sempre ricordando, ha detto ieri il sindaco Nicoletta Fabio, "che il Palio è l’apice della vita delle Contrade, che si snoda tutto l’anno e ha aspetti sociali e culturali fondativi della nostra comunità". Una vita che continuerà per tutte, anche se per il Valdimontone (come per l’Oca vittoriosa a luglio) l’inverno sarà dolcissimo.