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Il tesoro disperso dei Martelli? La storia della dinastia diventa un museo interattivo

La storia e i tesori di una delle più significative dinastie fiorentine, al fianco dei Medici dal Quattrocento nella gestione degli affari e della politica, rivive oggi grazie al lancio di una piattaforma digitale

Museo di Casa Martelli

Firenze, 10 novembre 2021 - La storia privata” dei Martelli, una delle più significative dinastie fiorentine, al fianco dei Medici dal Quattrocento nella gestione degli affari e della politica, rivive oggi grazie al lancio di una piattaforma digitale che raccoglierà gli oggetti Martelli, rinvenuti grazie al lancio di una call e di una vera e propria caccia al tesoro” su scala internazionale.

 

La vicenda dei Martelli abbraccia secoli di storia fiorentina, di ricchezza, arte e nobiltà. Poi però, nel Novecento, arriva la fine della dinastia con la prematura morte degli eredi maschi e lisolamento delle tre sorelle sempre più chiuse nel fervore religioso. Il mistero dietro il portone del palazzo chiuso, la vendita di tutto ciò che apparteneva al passato privato, loblio tra i ricordi, la perdita dellidentità quotidiana. Che fine ha fatto quel patrimonio privato” dei Martelli? Dove sono i dipinti, le opere, gli oggetti di vita vissuta del Palazzo in via della Forca che furono venduti, donati ma anche indebitamente sottratti fra la fine dellOttocento e per gran parte del Novecento?

 

Da oggi c’è la possibilità di ottenere delle risposte perché l’Associazione Amici dei Musei di Palazzo Davanzati e Casa Martelli avvia linnovativo progetto Sul filo della storia, oggetti Martelli cercasi; volto alla ricerca di quanto non più in loco. Il progetto, condiviso dai Musei del Bargello e sostenuto da Fondazione CR Firenze, si svolge in collaborazione con Associazione culturale fund4art. Cuore del progetto, finanziato nella prima parte, e oggetto della conferenza stampa, è la piattaforma digitale www.casamartellifirenze.it che ha lo scopo di consentire sia agli addetti ai lavori, sia ad un pubblico interessato e curiosodi partecipare a unesperienza collettiva di tipo nuovo.

 

Il progetto di ricerca degli oggetti e delle opere perdute arriva a circa venti anni dallacquisizione da parte dello Stato del Palazzo e della sua collezione, e a circa dieci anni dallapertura del Museo di Casa Martelli, gioiello artistico in cui rivive l’anima più aristocratica di Firenze, unico nel suo genere perché nato dalla stratificazione creata da una famiglia nobiliare nei secoli. Paola DAgostino, direttore dei Musei del Bargello: Sono grata allAssociazione Amici dei Musei di Palazzo Davanzati e Casa Martelli per aver attivato questo progetto di ricerca e di restituzione virtuale. Immagino che diventerà per loro progetto prioritario anche nei prossimi anni, nellaggiornamento e nella gestione della piattaforma digitale”. Alessandro Belisario, Presidente dellAssociazione Amici dei Musei di Palazzo Davanzati e Casa Martelli: Siamo qui per presentare un Progetto che è una innovative commistione fra una call scientifica e una call popolare. Fondamentale sarà il rapporto con il quartiere, il territorio di riferimento, gli operatori economici, le realtà fiorentine, le scuole, le istituzioni, affinché questa specie di caccia al tesoro diventi di interesse e curiosità comune”.

 

Monica Bietti, già direttore del museo di Casa Martelli: La vita di ogni giorno è piena di oggetti. Oggetti del vivere comune, oggetti che riempiono le nostre case. Fanno parte delle nostre necessità, indicano il nostro stile di vita. Una casa-museo più ne è ricca, più può comunicare al pubblico vasto e diversificato, la micro o macro-storia dei suoi abitanti. E nel bel palazzo aperto al pubblico nel 2009 mancano quasi completamente gli oggetti della vita della famiglia che lo abitò dal sec. XVII al 1986, quando lultima delle Martelli, Francesca, morì”. “Casa Martelli è un patrimonio prezioso per la storia della città – dichiara il direttore generale di Fondazione CR Firenze Gabriele Gori – ed è importante sia conosciuta e apprezzata anche dai fiorentini più giovani. Anche per la loro formazione assicuriamo il nostro sostegno a tutte quelle particolari testimonianze di un passato che deve essere conservato e valorizzato come lo sono anche il Museo Horne, lo Stibbert e Palazzo Davanzati”.

 

Maurizio Costanzo