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Arezzo, 18 luglio 2025 – Il comitato pendolari: "Prevedibile il flop del vertice in Regione sui treni regionali in linea Lenta da gennaio".
La proposta del Comitato, escluso dall'incontro: "Sindaci, Giani, Baccelli a Roma da Art e Rfi a chiedere subito e con forza la proroga per l'uso della Direttissima, senza aspettare i possibili tavoli con il Ministero dei Trasporti".
"Era prevedibile il flop del vertice in Regione sui treni regionali in linea Lenta da gennaio 2026". Così commenta il portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re, l'esito dell'incontro fra Regione Toscana, i sindaci del Valdarno, le Regioni Umbria e Lazio, con Rfi e Trenitalia, riunione che ha visto escluso lo stesso comitato pendolari, perché non invitato dall'assessore regionale Baccelli. "Era scontato che finisse così - aggiunge Da Re - ed è stato un grave errore della Regione non aver voluto invitare il comitato, che avrebbe potuto dare un contributo positivo alla discussione su scelte urgenti e importanti per il Valdarno e Arezzo".
Secondo il portavoce del comitato non ci sono i tempi politici e organizzativi per realizzare i tavoli proposti con il Ministero dei Trasporti, viste le elezioni regionali ormai alle porte in Toscana e le deviazioni dei treni previste da gennaio: "Serve agire subito con forza e determinazione politica - afferma Da Re - per costringere Art a prorogare l'uso della Direttissima per i treni regionali oltre il 2026, fino a quando Trenitalia consegnerà a Toscana e Umbria i nuovi treni Pop 200, che sono adatti alla Direttissima perché possono avere la velocità di 200 km/h come i treni AV". Ma per raggiungere questo risultato si devono muovere, secondo il portavoce del comitato pendolari, prima della campagna elettorale, i presidenti e gli assessori regionali: "Devono muoversi subito Giani e Baccelli con gli altri Presidenti e Assessori di Regioni Umbria e Lazio, andando a Roma, da Art, a battere i pugni sul tavolo per la proroga sulla Direttissima, senza aspettare i possibili tavoli con il Ministero dei Trasporti. La Regione Toscana è in grave ritardo: possibile che Giani si muova solo per il tunnel TAV di Firenze e la MedioEtruria e ignorare le esigenze legittime di migliaia di pendolari del Valdarno e di Arezzo", conclude Da Re.