LUIGI CAROPPO
Cronaca

Guardia medica, è allarme rosso. Piano Bezzini: "Riforma d’autunno"

La Regione Toscana: "Urgono scelte coraggiose per introdurre forti elementi di innovazione". Il grido d’allarme di Anci per "le criticità nelle zone interne". Troppi medici in pensione non sostituiti

L'assessore alla Sanità della Regione Toscana, Simone Bezzini

Firenze, 12 agosto 2021 - Non facciamoci illusioni, non c’è una soluzione rapida ed efficace, ma c’è la volontà politica di affrontare il gravoso problema della carenza di copertura nel servizio di guardia medica in Toscana. Dopo il grido di allarme lanciato sulle colonne de La Nazione dal segretario regionale della Federazione italiana medici di medicina generale toscana per la continuità assistenziale Alessandro Bonci, scendono in campo la Regione Toscana e il territorio con l’Anci.

L’assessore alla Sanità Simone Bezzini sa che la ripartenza assistenziale della Toscana non può avvenire che dai servizi di base. Lo ha sperimentato durante i mesi durissimi di pandemia: "È un problema che viene da lontano – spiega Bezzini - e che si aggrava di anno in anno per la carenza di medici, frutto delle scelte nazionali degli ultimi vent’anni". Con il Covid "le criticità hanno avuto un’accelerazione dovuta all’assorbimento nella gestione dell’emergenza di molti professionisti, ad esempio nelle Usca e nella vaccinazione. La continuità dei servizi è garantita grazie all’impegno straordinario di tutto il servizio sanitario, sotto pressione costante".

Ma "dopo l’estate serve una riforma coraggiosa del sistema che garantisca il servizio di continuità assistenziale con l’introduzione di forti elementi di innovazione" annuncia Bezzini. Una riforma "che dovrà dialogare con la riorganizzazione del sistema di emergenza urgenza, anch’esso messo a dura prova dalla carenza di professionisti".

L’investimento sulla sanità territoriale "è forte e un grande impulso sta arrivando dal Piano nazionale ripresa e resilienza, sia strategico che finanziario". Per Bezzini "è necessario sciogliere i nodi del presente per poter dare ossigeno al futuro". Chiede risposte concrete l’Anci a nome di tutti quei comuni, specialmente in zone ’deboli’ e ’disagiate’ che non hanno certezze per la continuità assistenziale tanto da doversi contendere i medici tra amministrazioni comunali. E’ chiaro il messaggio che arriva da Pierandrea Vanni, responsabile Anci Toscana per i piccoli Comuni: "Ci sono situazioni di criticità nelle zone interne dove può accadere che per carenze di medici venga ampliato il territorio di competenza. È vero che l’emergenza Covid rende difficile trovare medici disponibili, è altrettanto vero che Regione e Asl debbono affrontare con decisione questo problema che rende difficile anche la sostituzione dei medici di famiglia che vanno in pensione".

I casi di carenza di guardia medica si sprecano: dalla Lunigiana al Casentino, dal Mugello alle vallate senesi per non parlare della profonda Maremma e delle isole dell’arcipelago toscano. Proprio le isole soffrono in questa estate vivendo il paradosso di essere state colmate di attenzioni (giustamente) per diventare Covid free per essere poi ’sacrificate’ per l’assistenza di base (a Portoferraio carenza di medici al pronto soccorso e al Giglio l’Asl costretta a fare un contratto con una società privata di medici).