
Gli animali d'allevamento hanno lasciato la Gorgona (Novi)
Isola di Gorgona (Livorno), 26 giugno 2020 -. Non è un’arca costruita su indicazione divina da Noè quella salpata ieri dall’isola di Gorgona con 75 animali a bordo. Ma la grande chiatta che verso 20 ha lasciato l’isola carcere e nel cuore della notte ha attraccato nel porto di Livorno con a bordo pecore e galline ha rievocato la suggestiva immagine biblica. L’isola di Gorgona cesserà di essere la colonia penale agricola per rivestire il ruolo di polo del turismo ecocompatibile, punterà sulla produzione di vino, frutta e olio. Il vigneto è gestito dal 2012 dalla ditta Frescobaldi che garantisce l’assunzione di tre detenuti ogni anno. Il 21 gennaio era stato firmato il protocollo d’intesa tra Comune di Livorno, direzione della casa circondariale, garante dei diritti dei detenuti e Lav (Lega anti vivisezione) per smontare e alienare le attrezzature necessaria alla macellazione e di interrompere così definitivamente la riproduzione degli animali domestici sull’isola. Ieri, dunque, è stata una giornata storica. Sull’isola sono sbarcati il sindaco Luca Salvetti, Giovanni De Peppo garante dei detenuti, gli assessori Giovanna Cepparello e Andrea Raspanti, il vicepresidente del Parco Stefano Feri, Gianluca Felicetti presidente Lav e ad accoglierli il direttore del carcere Carlo Mazzerbo e Gisberto Granucci, comandante della sezione di Gorgona. Agli ospiti è stato offerto un pranzo vegano preparato dai detenuti Redoan Boucherf vice cuoco, Rosario Rapida fornaio, Adriano Urzini manovale ma prestato per l’occasione alla cucina e Angelo Castorina che lavora allo spaccio-bar dell’isola.
"Per noi oggi essere qui a preparate il pranzo per gli ospiti è stata una festa – hanno detto in corso – quando ci possiamo rendere utili è a una soddisfazione". Detenuti abituati a convivere con centinaia di animali, tanto che la macellazione era diventata pratica pesante. Jennifer e Lilly, storiche mucche, il maialino John e l’asino Cesarino e le scrofe Canale 5 e China con gli occhi a mandorla. Ogni animale, una storia, che ora non terminerà più al mattatoio ma continuerà nei rifugi del Lazio dove tutti questi animali saranno ospitati. © RIPRODUZIONE RISERVATA