Giovanisì, le storie dei ragazzi a cui il progetto regionale ha cambiato la vita

La prima puntata racconta l’esperienza degli allievi del corso di restauro a Villa medicea la Petraia

Il corso di restauro Fresco

Il corso di restauro Fresco

Firenze, 19 marzo 2023 - Raccontare le storie di Giovanisì e le oltre 60 opportunità del progetto messo in campo dalla Regione Toscana per l'autonomia dei giovani, attraverso le testimonianze dirette dei tanti ragazzi che ne hanno beneficiato.

Con questo obiettivo è nato il percorso di storytelling Accènti, e un format video realizzato da Fondazione Sistema Toscana (Ufficio Giovanisì e redazione di intoscana.it). Una rubrica tutta dedicata ai ragazzi e alle ragazze che hanno usufruito del progetto regionale e hanno visto cambiare la propria vita. Accénti, lo storytelling di Giovanisì Ogni puntata di Accènti Intoscana (visibile online su giovanisi.it e intoscana.it) è un viaggio sul territorio della nostra regione. Il percorso nasce perché tutte le risorse che la Regione ha messo in campo siano condivise sotto forma di esperienza vissuta e raccontata per voce dello stesso giovane. Le storie dei beneficiari di Giovanisì: la prima puntata La prima puntata si concentra sui dodici allievi del corso orso di qualifica per Tecnico del restauro di beni culturali Fresco. Il video consente di entrare nella villa Medicea La Petraia, residenza nobiliare che per mesi è stata anche la seconda casa di questo gruppo di ragazzi, che grazie al progetto hanno mosso i primi passi per coronare il loro sogno: diventare tecnici del restauro di beni culturali. L’esperienza più importante e completa, tra i vari cantieri su cui hanno lavorato, è stata quella del Duomo di Fiesole. Si sono poi dedicati alla loggetta di villa La Petraia, e in più hanno fatto anche esperienza sugli stucchi e sui gessi presi dalla gipsoteca dell’istituto di Porta Romana, oltre che sulle tecniche di restauro su materiali lapidei. Il corso Il corso triennale gratuito iniziato nel 2018, organizzato da un partenariato di agenzie formative, imprese e università, che ha come capofila la Scuola professionale edile e CPT di Firenze, ha previsto una formazione in aula di 2700 ore, di cui 810 di tirocinio. L’obiettivo era quello di formare figure professionali altamente qualificate per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico artistico e architettonico della Toscana. Gli allievi hanno potuto lavorare in vari cantieri, come quello nel Duomo di Fiesole relativo agli affreschi datati fine 1500 del catino absidale della cattedrale di San Romolo, a Siena nel cantiere scuola dentro Palazzo Piccolomini, e sulle colline di Firenze a Villa medicea la Petraia. Le testimonianze degli allievi del corso Fresco Hanno frequentato il corso ragazzi non solo toscani, ma provenienti da tutta Italia. “Essendo io un’appassionata di restauro – racconta Giovanna Angela, laureata in Beni Culturali – cercavo qualche corso che mi permettesse di intraprendere questo percorso. Mi è apparso in bacheca su Facebook questo bando di Giovanisì, vivevo a Catania e mi sono trasferita appositamente per poter partecipare al corso e frequentare oramai da tre anni a questa nuova attività. Avere l’opportunità di lavorare nei cantieri ed entrare a contatto direttamente con le aziende permette di vedere il mondo del lavoro da un altro punto di vista, che è molto più pratico rispetto a quello teorico”. Gli allievi sono andati in 12 imprese diverse a fare stage. I ragazzi hanno lavorato anche a una parte di un ciclo pittorico del Seicento, in un intervento che da un lato ha verificato lo stato conservativo della superficie degli intonaci, dall’altra ha riportato alla luce l’originale pittura e cromia. “Un cantiere interessante – lo descrive Lavinia di Firenze– che non è propriamente l’affresco tradizionale, ma è una tecnica ‘a calce’, una pittura applicata sull’intonaco secco. Abbiamo così potuto sperimentare anche i metodi di pulitura che non avevamo sperimentato prima: ogni cantiere è scuola e un modo per imparare qualcosa in più”. “Ho appena concluso i miei studi in Accademia e ho voluto continuare in un altro ambito – racconta Francesco, originario di Veroli – cercando di assimilare le tecniche murali”. E c’è chi, partecipando a questo corso, ha cambiato lavoro: “Prima facevo il perito informatico – racconta Gabriele di Greve in Chianti – e stavo cercando un’opportunità per cambiare lavoro. Sul sito della Regione Toscana avevo trovato questo bando gratuito, ho pensato fosse un’ottima occasione per entrare nel mondo del restauro, dal momento che mondo dell’arte mi ha sempre interessato e mi è sempre piaciuto dipingere e disegnare. Il restauro mi sembrava una bella via per studiare gli artisti antichi, e trovavo anche un senso di utilità, per tramandare il loro messaggio. Questo corso è stata un’ottima occasione per trovare la mia strada”.