Giorni della Merla 2023: saranno davvero i più freddi dell’anno? Le previsioni

Ecco quando cadono e la leggenda da cui prendono il nome. Ma sono anche una previsione della primavera: ecco che tempo ci aspetta

Firenze, 28 gennaio 2023 – Se gennaio è il cuore dell’inverno, gli ultimi tre giorni del mese sono ritenuti nella cultura popolare quelli più freddi dell’anno. Il 29, 30 e 31 gennaio, che quest’anno cadono di domenica, lunedì e martedì, sono chiamati dalla leggenda i ‘Giorni della merla’.

Non solo faranno battere i denti, ma sono anche ritenuti una sorta di previsione della prossima primavera. Dunque, se questi tre giorni saranno molto freddi, la bella stagione dovrebbe essere non solo calda e soleggiata, ma anche arrivare in anticipo. Al contrario, se saranno miti, la primavera sarà piovosa e tarderà venire. Ma la tradizione quest’anno sarà rispettata? E perché questi tre giorni vengono chiamati della ‘merla’? La leggenda della merla bianca e del comignolo Un tempo le merle non erano di colore nero ma, almeno secondo la leggenda, avevano il piumaggio bianco. E sempre secondo la tradizione, un anno il mese di gennaio fu talmente mite che le merle presero a sbeffeggiarlo, convinte che sarebbe passato senza pungere col suo gelo. Ma invece la situazione cambiò: Gennaio mandò una gelata, e una merla, costretta coi suoi pulcini a uscire alla ricerca di cibo, senza però trovarne, venne stretta nella morsa del gelo. Si rifugiò allora su un albero, ma quando si mise a nevicare, trovò riparo prima sotto una gronda. Visto che la tormenta imperversava ancora, la famigliola trovò un rifugio più mite dentro un comignolo che fumava e da cui proveniva tepore. Ma ecco che quando riemersero, trovarono due sorprese, una bella e una brutta: finalmente il primo febbraio il sole era spuntato, ma la cattiva notizia era che, per la fuliggine, il loro piumaggio era diventato nero. La leggenda di Gennaio corto e dispettoso C’è poi un’altra leggenda, che fa riferimento a quando Gennaio aveva 28 giorni e fosse non solo corto, ma anche invidioso di una merla e del suo candido piumaggio. Il mese dispettoso faceva cadere dal cielo grandine e neve ogni volta che la merla metteva il becco fuori dal nido per andare a trovare del cibo. Un anno però la Merla pensò a risolvere il problema facendosi furba, mise da parte una buona scorta di cibo e non uscì neppure un giorno. Gennaio era finito senza fare dispetto alla merla, e allora il mese pensò bene di vendicarsi chiedendo in prestito 3 giorni a Febbraio, provocando una gelida tormenta di neve. La Merla, che era appena uscita dal nido, cercò riparo in un comignolo, ma finiti i tre giorni di tempesta, si accorse, quando riemerse, che il piumaggio le era diventato nero come il carbone. Le previsioni meteo Ma al netto delle leggende, come sarà il tempo negli ultimi tre giorni del mese? Il consorzio Lamma parla di “prevalenza di alta pressione sul Mediterraneo Occidentale e fase ancora fredda caratterizzata dall'arrivo delle gelate in pianura, le prime di questo inverno 2022-2023”. Nuvole basse dunque sulla Toscana, ma niente pioggia: tuttavia il freddo sarà pungente con temperature minime sotto zero.

“Qualche impulso perturbato interesserà invece il medio e basso versante adriatico – spiega Matteo Rossi - . Per questo inverno sembra che quelli della Merla saranno i giorni più freddi, mentre dal punto di vista meteorologico di solito sono gli ultimi giorni di dicembre ad essere i giorni più freddi”. Che tempo ci aspetta? “C’è una depressione nel sud Italia che richiama l’aria fredda dal nord. Piogge andranno a interessare sabato e domenica il Tirreno e la Sicilia, deboli precipitazioni sul versante adriatico dovute al vento da est che potrà far nevicare fino a zone collinari. C’è afflusso d’aria fredda da est che dai Balcani arriva alla penisola iberica. Questa massa d’aria fredda crea le condizioni per avere le prime gelate di questo inverno. Le temperature minime anche in Toscana nei giorni della Merla andranno sotto lo zero, toccheranno i -2 gradi sabato fino ad arrivare ai -4 gradi lunedì. La corrente a getto polare – che non è altro che il vento agli 8-10mila metri di quota - è una sorta di nastro trasportatore che trasporta le perturbazioni: grazie a questo ‘getto’ ci sarà dunque il transito di qualche sistema perturbato che andrà a interessare maggiormente i versanti adriatici, poco la Toscana. Temperature sotto media fino a fine mese, ma per la settimana dal 6 gennaio in poi sembra ci possa essere un rialzo della temperatura”.

Maurizio Costanzo