Giornata della Memoria: "Ricordare l'orrore affinché non si ripeta"

Tantissimi studenti al cinema La Compagnia per “La Memoria contro l’indifferenza”, l’edizione 2023 del Meeting della Memoria

Auschwitz (Pressphoto)

Auschwitz (Pressphoto)

Firenze, 27 gennaio 2023 - “Ricordare la Shoah dovrebbe servire a non ripetere gli errori. Ma quello che sta succedendo in Ucraina purtroppo ci dice che non tutti hanno imparato dalla storia…”. Riflessioni raccolte tra gli studenti che al teatro della Compagnia (ma molti altri erano collegati in streaming) stamani hanno partecipato a “La Memoria contro l’indifferenza”. L’edizione 2023 del Meeting della Memoria della Regione Toscana ha voluto non a caso evidenziare i timori di Liliana Segre sul rischio di oblio della Shoah e dei piani di sterminio nazifascisti contro interi gruppi di esseri umani.

Sul palco, per un evento finalmente tornato in presenza, Tatiana Bucci, deportata ad Auschwitz a sei anni assieme alla sorella Andra, al cuginetto e alle proprie mamme, e Lidia Maksymowicz, la “bambina che non sapeva odiare”, sfuggita agli esperimenti di Mengele dopo aver fatto ingresso nella “baracca dei bambini” a nemmeno tre anni di età. 

La mattinata si è aperta con Enrico Fink, presidente della Comunità Ebraica di Firenze, che ha interpretato 'El male rachamim', canto di preghiera ebraico. E poi gli interventi, ta gli altri, di Ugo Caffaz, consulente della Regione Toscana per le politiche della Memoria, di Eugenio Giani e dell'assessora Alessandra Nardini.

"L'esperienza del Treno della Memoria ripartirà il prossimo anno e lo farà con una Toscana che è stata la prima come Regione italiana ad averli organizzati. Sono stati finora 12: l'anno prossimo sarà il 13esimo", annunciato Giani. Che ha aggiunto: “Dal nazismo e dal fascismo dobbiamo stare lontani. Non solo dai valori e dalle idee, ma anche da quei meccanismi che possono portare ad assecondare valori che ci fanno scendere in quella china che drammaticamente portò a quegli episodi che cerchiamo di tenere vivi con la memoria affinché non accadano mai più".

Un commosso silenzio ha come sempre accompagnato il ricordo delle sorelline Bucci. “La nostra fortuna fu che eravamo piccole e non ci rendevamo conto appieno di ciò che stavamo subendo - ha raccontato Tatiana -. La nostra fortuna fu il fatto di esser scambiate per gemelle. Io avevo poco più di 6 anni. Andra nemmeno 5. Per il dottor Mengele eravamo interessanti per i suoi esperimenti. I nazisti ci toglievano la dignità. Ricordo quando le donne vennero rasate e quando tutti noi fummo marchiati come bestie. Da quel momento, nessuno ci avrebbe più chiamate coi nostri nomi”.

Tatiana ha ripercorso quei momenti terribili, fino al giorno della Liberazione, che per Andra “ha l’immagine di un soldato russo che le offre una fetta di salame”. Se loro due sono scampate, il cugino Sergio De Simone venne invece usato come cavia per orribili esperimenti. “E’ una fortuna poter ascoltare ancora dal vivo queste testimonianze così terribili”, osservano gli studenti, sinceramente coinvolti in un viaggio di crescita e maturazione.