Processo per l'uccisione di Ciatti. 'Culpable', così i giornali spagnoli online

Heraldo, El Caso, la Vanguardia, Actualitat Penal, Diari Més riprendono la notizia della condanna di Bissoultanov e titolano: “Dichiarato colpevole l'accusato di aver ucciso un turista italiano con un calcio”

Niccolò Ciatti

Niccolò Ciatti

Firenze, 4 giugno 2022 - “Culpable”. E' il titolo che circola sui giornali online spagnoli. La notizia del verdetto del tribunale di Girona, in Spagna, che ha condannato per omicidio volontario Rassoul Bissoultanov, il 29enne ceceno accusato della morte di Niccolò Ciatti, rimbalza sui siti di Heraldo, El Caso, La Vanguardia, Diari Més, Actualitat Penal. Heraldo, lo storico quotidiano regionale in lingua spagnola pubblicato a Saragozza, titola così: “Ritenuto colpevole l'accusato di aver ucciso con un calcio un turista italiano”. “Secondo il verdetto raggiunto dai nove membri della corte con sette voti contro due, Rassoul B., di origine cecena e residente in Francia da quando aveva quindici anni – si legge nell'articolo  - aveva intenzione di ucciderlo o di fargli il maggior danno possibile quando diede il colpo mortale alla vittima, Nicolò Ciatti".

“Dopo il verdetto – continua l'articolo - il pubblico ministero, Víctor Pillado, ha mantenuto la richiesta di 24 anni di carcere e 9 anni di libertà vigilata per concorso di omicidio con tradimento sopravvenuto. Il pm ha basato la sua richiesta sullo 'speciale disprezzo mostrato dall'imputato nei confronti della vittima' e ha indicato di non aver tentato nemmeno di risarcire la famiglia del giovane italiano, poiché è stata l'assicurazione del club a pagare ai parenti 530.000 euro”. “Quanto al secondo imputato, Movsar M., per il quale la procura privata e Fecasarm hanno chiesto rispettivamente 15 e 7 anni di carcere come complici dell'omicidio, la giuria lo ha dichiarato all'unanimità non colpevole in quanto – conclude l'articolo - non ha colpito la vittima, ha impedito al suo amico di picchiarlo e, inoltre, non poteva sapere cosa intendesse fare il suo amico".

Uno dei quotidiani online che ha seguito di più il processo Ciatti è El Caso, che qualche giorno fa, prima del verdetto, ha pubblicato anche un'intervista al padre di Niccolò. “Nicoló è stato assassinato: il tribunale giudica colpevole il principale imputato, che rischia almeno 15 anni di carcere”, così titola il giornale a proposito del verdetto del tribunale di Girona. “La giuria popolare – si legge - ha ritenuto colpevole di omicidio Rassoul Bissultanov, l'uomo accusato di aver ucciso Nicoló, turista italiano, con un calcio alla testa alle porte della discoteca S. Trop, a Lloret de Mar. Il processo, iniziato lunedì scorso, 30 maggio, ha concluso che l'imputato lo ha aggredito a tradimento quando la vittima non poteva difendersi. L'altro imputato, considerato complice dell'aggressione mortale, è stato dichiarato non colpevole dal tribunale. Bissultanov rischia ora un minimo di 15 anni di carcere per il crimine”.

Colpevole di omicidio”, è il titolo di Diari Més Digital, che pubblica notizie di Aragona. A conclusione dell'articolo il giornalista si sofferma sulle reazioni di Fecasarm e Spain Nightlife, che “valutano positivamente il verdetto e ritengono che "giustizia sia stata fatta". "Il segretario generale dell'associazione della vita notturna, Joaquim Boadas, ritiene - si legge nel testo - che la decisione della giuria popolare invierà un chiaro messaggio di avvertimento alle persone che si comportano in modo inappropriato quando escono la sera. In più, ha anche affermato di aver chiesto all'imputato di risarcire la discoteca con 30.000 euro per il danno alla sua immagine e con 10.000 euro per ciascuna associazione da destinare a campagne di sensibilizzazione e prevenzione della violenza nella vita notturna”.

“L'accusato di aver ucciso con un calcio in testa il giovane italiano al nightclub di Lloret de Mar, colpevole di omicidio”, titola l'Actualitat Penal, diretta dal giornalista, criminologo e scrittore Moisés Peñalver Núñez di Tarragona. Bissultanov, il condannato, si legge nell'articolo, “continuerà ad essere libero almeno fino a quando non ci sarà una sentenza. Il motivo è che ha superato i quattro anni massimi di custodia cautelare previsti dalla legge, tra i 3 anni e i 10 mesi è stato incarcerato a Figueres e i mesi in cui è stato incarcerato in Italia quando hanno chiesto che fosse processato lì per gli stessi atti attraverso un mandato d'arresto europeo”.

Declarado culpable”, insiste El Dìa, il giornale più letto nelle isole Canarie che mette l'articolo sul verdetto Ciatti nei 'casi ancora aperti'. L'aggressore, ricorda, ha colpito alla testa l'italiano in una rissa in una discoteca nel 2017. “Fonti legali – si legge - hanno spiegato a Europa Press che il tribunale popolare ha approvato il verdetto con sette voti favorevoli e due contrari. La giuria ha invece dichiarato non colpevole l'altro imputato nel processo  -in questo caso, all'unanimità-, che le accuse chiedevano di condannare come complice dell'omicidio. “Questa settimana i due imputati sono stati processati, dove il riconosciuto colpevole ha affermato di essere “in preda al panico” e che non si aspettava di colpire la vittima alla testa”. L''avvocato della Federazione catalana delle associazioni di restauro e attività musicali (Fecasarm), Joaquim Boada, ha dichiarato - si legge nell'articolo di El Dìa, che "questo atto non può rimanere senza una punizione esemplare, perché ovviamente siamo di fronte a un evento molto grave". Boada ha anche affermato che "il danno arrecato alla famiglia doveva essere parzialmente riparato, pur sottolineando che non si può riparare completamente perché nessuno può riportare in vita la vittima".

Infine, titola La Vanguardia, quotidiano edito in lingua spagnola e catalana, “Dichiarato colpevole l'accusato di aver ucciso un turista italiano con un calcio". “Sul verdetto di colpevolezza, si legge, "ha pesato la dichiarazione di uno dei controllori del locale notturno, secondo il quale l'imputato e i suoi amici gli avrebbero spiegato 'che conoscevano le arti marziali' e il quale avrebbe anche affermato che Rassoul B. era molto aggressivo. Un altro fattore che ha influito sulla decisione della giuria è stata la perizia forense, secondo la quale il calcio, 'in una zona estremamente pericolosa del corpo', sarebbe stato dato con un'intensità di energia 'moderata-alta' che ne causò irrimediabilmente la morte".