Giga Grandi Cucine, la protesta delle tute blu: "Lasciati soli dalla politica"

Presidio a Scandicci dei lavoratori da un anno in cassa integrazione. Lo stallo sulla vertenza, il caro energia e il costo della vita che mettono in difficoltà gli operai. E nessun rappresentante delle istituzioni si presenta alla manifestazione

Scandicci, 3 ottobre 2022 - Aumenti del 100% per le bollette dei lavoratori. E una vertenza, quella della Giga di Scandicci che non ha ancora soluzione. Un presidio ‘in solitaria’ quello di questa mattina messo in atto dagli operai, da un anno con l’incubo della smobilitazione e in mezzo a una vertenza che non ha risposte.

Non c’era nessuno a dar loro un sostegno, una solidarietà. Non c’era la Regione, non c’era l’amministrazione comunale. Non c’era neanche l’opposizione, ora maggioranza di governo nel paese. C’erano solo i rincari dell’energia, documentati con le bollette, che uniti a quelli dei beni primari rendono difficile a queste famiglie arrivare alla fine del mese.

«Se fossero venuti i candidati delle forze politiche – ha detto Iuri Campofiloni (Fiom Cgil) – che fino a ieri giravano in lungo e in largo per la campagna elettorale, avrebbero potuto toccare con mano la condizione di questi lavoratori che da un anno devono vivere con 850 euro di cassa integrazione. Hanno subito l’aumento esponenziale delle bollette e del costo della vita. Questa è la vera flat tax, il vero taglio orizzontale delle entrate. Sulla vertenza aspettano ancora risposte. Ma la classe politica che era presente qualche mese fa, che si faceva foto, selfie e video oggi non c’era.

Non si è visto nessuno, neanche dell’amministrazione comunale di Scandicci. Io penso invece che sarebbero dovuti venire. In questo paese sembra ci si schifi a parlare di tassazione degli utili e degli extra redditi, e i grandi colossi dell’energia non si possono toccare. Il risultato è che per questi lavoratori non ci sono soluzioni né per la vertenza né d’aiuto per affrontare la crisi».