Bufera tramvia, Gest sotto inchiesta. La procura indaga per peculato

Coinvolti i vertici societari, perquisizioni della Finanza. L’azienda avrebbe occultato parte dei ricavi. Dalle entrate dalla vendita dei biglietti una quota doveva essere restituita al Comune di Firenze

La procura di Firenze indaga per peculato su Gest, che gestisce la rete tramviaria

La procura di Firenze indaga per peculato su Gest, che gestisce la rete tramviaria

Firenze, 8 ottobre 2021 -  Dopo il maxi appalto sul trasporto pubblico locale, la procura di Firenze mette sotto la sua lente d’ingrandimento anche la gestione della tramvia del capoluogo toscano. C’è un’inchiesta per peculato, che ieri mattina ha smesso di covare sotto la cenere quando la guardia di finanza si è presentata alla sede di Scandicci di Gest, la spa che fa capo ai francesi di Ratp che da oltre 10 anni gestisce le linee della tramvia, oggi diventate tre con i nuovi collegamenti verso aeroporto e Careggi, e in futuro ancora di più. Ratp, con Autolinee Toscane, è anche il gestore del trasporto pubblico locale per i prossimi undici anni.

Anche su questo appalto c’è un’inchiesta aperta. Ed è molto probabile che tra i due filoni investigativi ci siano dei collegamenti. L’ultima, in ordine cronologico, delle contestazioni, ipotizza che Gest abbia mascherato i propri ricavi per non restituire i soldi incassati in surplus rispetto a quanto preventivato nel piano economico finanziario. Così, secondo le accuse della procura, Gest si sarebbe tenuta per sé i guadagni di una "significativa redditività", senza ristorare il concedente del servizio, cioè il Comune di Firenze, come previsto invece dalla convenzione che contempla anche la situazione inversa: e cioè che Palazzo Vecchio, compensi di tasca propria eventuali introiti inferiori al piano economico finanziario stipulato. Il peculato, in danno del Comune di Firenze, contestato ai ’francesi’ (incaricati di pubblico servizio) si sarebbe concretizzato nel trattenere, dopo averle occultate, cifre cospicue che invece, secondo gli accordi, sarebbero dovuti tornare all’ente pubblicoa titolo di rimborso.

I finanzieri si sono presentati con un decreto di perquisizione firmato dal procuratore aggiunto Luca Turco, notificando contestualmente due avvisi di garanzia: uno per l’amministratore delegato di Gest, Jean Luc Laugaa, l’altro per Francois Mazza, presidente di Ratp Dev Italia, che detiene il 51% del capitale sociale di Gest. Nello stesso momento, uomini delle fiamme gialle hanno acquisito documenti anche presso Tram di Firenze, spa con sede legale in borgo Albizi, concessionario del servizio di trasporto. «Abbiamo fornito tutto quanto richiesto – commenta l’ad Laugaa - siamo sereni e sicuri della assoluta correttezza nella gestione. Gest è del tutto estranea ai fatti oggetto dell’indagine". Per quanto riguarda le accuse ipotizzate, Laugaa aggiunge: "Gest, in quanto società di gestione della tramvia, non vende biglietti e non incassa direttamente i loro introiti. L’unica fonte di entrata, come definito dal contratto di servizio con Tram spa, è un rimborso commisurato solo ed esclusivamente al numero dei chilometri prodotti e non ha alcuna relazione con la vendita dei biglietti né con il numero dei passeggeri trasportati".