GRETA ERCOLANO
Cronaca

La consigliera comunale di Livorno e quelle foto rubate sul web. “Gli uomini devono accettare i no”

Denise Bertozzi e gli scatti di quando aveva 24 anni con commenti osceni: ha denunciato. Altre donne offrono le loro testimonianze per la violazione della privacy subita

A destra Denise Bertozzi, 30 anni, consigliera comunale di Livorno

A destra Denise Bertozzi, 30 anni, consigliera comunale di Livorno

Livorno, 28 agosto 2025 – Non è un paese per donne, il caso del gruppo Facebook Mia moglie non ha fatto altro che ricordarcelo, spalancando una porta di cui tutti immaginavano la presenza, ma che nessuno aveva il coraggio di aprire. Ora però questa porta ha rivelato tutti i suoi orrori, orrori in cui purtroppo sono state coinvolte anche numerose donne anche della nostra regione, la Toscana. In questo caso non stiamo parlando di un gruppo Facebook, ma di un sito regolarmente registrato in Arizona, all’interno del quale gli utenti condividono foto e video di ragazze, scatti rubati, oppure semplicemente estrapolati dai social, conditi da valanghe di commenti che non lasciano proprio niente all’immaginazione.

Le testimonianze

Tra le tante anche donne livornesi. Carolina racconta a La Nazione la sua scoperta. “Tutto è iniziato qualche giorno fa – spiega – Ho visto dei post sui social che allertavano circa questo forum, e sono riuscita a risalire alle mie foto. Ad altre ragazze è andata peggio, nel mio caso hanno “solo“ preso delle immagini che avevo già pubblicato sui social, sono i commenti a dare il voltastomaco. Dentro di me mi sono detta che non avrei dovuto postare certe foto – aggiunge Carolina – anche se erano immagini banalissime, poi mi sono resa conto che il problema sarebbe sorto ugualmente. Mi sono sentita violata. Anche perché oltre tutto ho il profilo privato, accetto solo le richieste di utenti che conosco personalmente, e proprio per questo mi sento ancora più scossa, significa che la persona che ha esposto il mio corpo online potrebbe essere qualcuno che conosco e di cui mi fido. Ho già denunciato e sono in attesa di capire se è possibile risalire agli utenti che hanno condiviso le immagini”.

La seconda storia nasce anni fa: “Ho scoperto – racconta Rita – allora così come pochi giorni fa che circolavano le mie foto intime su un sito per uomini. Foto rubate dai miei album e, leggendo i commenti, altre foto che questi uomini si scambiavano a pagamento su Telegram. Ad aiutarmi nella ricerca sono stati i messaggi di ragazze come me, tramite social. Qualcuna già mi conosceva, altre di vista: poco importa, nessuna mi ha giudicata. Questa è l’unica cosa meravigliosa di un’esperienza disastrosa. Ho provato rabbia, impotenza, schifo, ma avendo spalle larghe il mio pensiero è andato alle donne più fragili. Ci sono persone che per cose del genere provano vergogna a tal punto che si tolgono la vita”. A denunciare foto rubate anche la consigliera comunale di Livorno Denise Bertozzi che ha trovato sullo stesso sito le sue immagini di quando aveva 24 anni.

L’intervista 

Una testimonianza preziosa quella di Denise Bertozzi, una donna che riveste un ruolo pubblico come consigliera comunale a Livorno nonché come presidente del gruppo Alleanza Verdi Sinistra, e una delle tante finite tra quelle i cui corpi sono stati violati, certo non fisicamente, ma attraverso uno schermo.

Come ha scoperto che le sue foto erano finite su questo sito?

«Tutto è partito da una segnalazione fatta alla pagina Livornogram, in cui si avvertiva che sul sito in questione erano presenti foto di numerose ragazze, mai avrei immaginato di essere fra queste. La cosa tremenda è che per trovare le mie foto ho dovuto scorrere fra centinaia di commenti il cui contenuto mi ha scossa profondamente. Hanno preso una mia foto di quando avevo 24 anni, mi sono sentita in colpa, ho pensato che non avrei dovuto postarla, ma poi mi sono detta, perchè? Possono trovare tutti i sederi che vogliono, ma quello che cercano veramente è la violenza che deriva dalla mancanza di consenso».

Di quante ragazze stiamo parlando?

«Direi almeno 20-30 ragazze per ora ma è difficile dirlo con precisione, io ne ho riconosciute una decina ma mi sono arrivate tante segnalazioni e ho subito provveduto ad avvisare le ragazze coinvolte».

Come vi siete mosse per ora?

«Per quanto mi riguarda ho già denunciato e per agevolare le altre a farlo ho proposto loro di rivolgersi ad un unico avvocato per cercare di fare un class action, per ora l’unica cosa che possiamo fare è far rimuovere le foto».

Pensa invece che sarà possibile farlo chiudere definitivamente?

«Farlo chiudere sarà difficile, il sito è regolarmente registrato, ho visto però che è stata fatta partire un’apposita petizione perché sono venuti fuori casi in tutta Italia, anche di attrici ed influencers. In ogni caso la chiusura del sito sarebbe una mezza vittoria, la cosa che più mi preoccupa infatti è il gruppo Telegram all’interno del quale le foto vengono condivise dietro compenso economico, alla chat può accedere solo chi è membro del sito da cinque anni quindi non abbiamo idea dei contenuti che possano circolare, anche la polizia postale non può far nulla in questo caso».

Qual è secondo lei la risposta che deve arrivare dalla politica?

«E’ inutile girarci intorno serve che fin dalle elementari i bambini seguano un percorso di educazione affettiva e sessuale, è necessario parlare di consenso e relazioni sane, dobbiamo insegnare agli uomini ad accettare un no come risposta».