REDAZIONE CRONACA

Firenze, riaperto il giardino di Villa Fabbricotti dopo l'intervento degli artificieri

L’area verde era stata chiusa per il ritrovamento di un residuato bellico

Artificieri

Firenze, 15 luglio 2020 – Tutto si è svolto in poche ore: tant’è che oggi, a metà mattina, è stato riaperto il giardino di Villa Fabbricotti, chiuso ieri pomeriggio per il ritrovamento di un presunto residuato bellico inesploso. Come programmato, stamattina c’è stato l’intervento degli artificieri. Sul posto erano subito intervenute, a seguito della segnalazione di un cittadino, prima la Polizia di Stato poi anche la Polizia Municipale che aveva disposto la chiusura dell’area verde e del confinante giardino Tosco Laziale.

Gli artificieri questa mattina hanno esaminato il pezzo metallico identificandolo come un residuato bellico, forse un contenitore di volantini, ma non un ordigno inesploso. Dopo il nulla osta della Questura, la Polizia Municipale ha riaperto il giardino ai visitatori. L’allarme era scattato ieri, quando era stato individuato un probabile residuato bellico nel giardino di villa Fabbricotti. Precisamente era stato scoperto ieri, intorno alle ore 16, dalla Polizia di Stato a seguito di una segnalazione di un cittadino. Sul posto è subito intervenuta la Polizia Municipale allertata dalla Polizia di Stato, e durante il sopralluogo, gli agenti hanno infatti notato la presenza di un oggetto metallico che poteva essere un residuato bellico. La Polizia Municipale ha fatto allontanare i visitatori dal giardino e ha transennato la zona. Poi è subito scattato il divieto di accesso sia al giardino di Villa Fabbricotti sia al confinante giardino Tosco Laziale per evitare possibili rischi per i frequentatori delle aree verdi. Si tratta di una zona verde molto importante per la città: l’ideazione del parco viene solitamente attribuita a Giuseppe Poggi. Il parco è stato poi edificato dallo stesso Micheli seguendo lo schema suggerito dall’ingegnere fiorentino. Il giardino conserva al suo interno tantissime varietà di piante: pini, lecci, palme e cipressi vanno a comporre questa imponente vegetazione, dove troviamo persino un cedro del Libano di 180 anni.  Di quest’albero secolare rimangono oggi soltanto il tronco e alcune branche principali, restando comunque, in base ad una decisione del Consiglio di quartiere, un albero della pace, concreto simbolo dei valori di giustizia e solidarietà. E dopo la segnalazione, la Polizia di Stato ha subito attivato la procedura per la bonifica e i giardini sono rimasti chiusi fino all'intervento degli artificieri, che si è tenuto nella giornata di oggi. Fortunatamente gli artificieri, dopo aver esaminato attentamente il pezzo metallico, lo hanno identificato sì come un residuato bellico, ma forse un contenitore di volantini, non però come un ordigno inesploso.

 

 

Maurizio Costanzo