I volontari sono pochi e le sezioni chiuse. Addio Festa dell’Unità

Poche risorse, i volontari scarseggiano: stop ai tradizionali appuntamenti sia a Firenze che a Livorno. Ora c’è la soluzione itinerante

Le tradizionali cene alla Festa dell'Unità

Le tradizionali cene alla Festa dell'Unità

Firenze, 8 luglio 2021 - Non è una questione da risolversi tra nostalgici del comunismo che ormai non c’è più da un pezzo. Bisogna prendere atto che una fetta di storia e di costume del nostro Paese e della Toscana ‘rossa’ in particolare si sta estinguendo. O si è già estinta. E farlo quando cent’anni prima a Livorno, dopo essersi separato dal Partito socialista, si riunì un gruppo minoritario di persone – tra cui Antonio Gramsci, Palmiro Togliatti, Umberto Terracini, Angelo Tasca, Amadeo Bordiga e, per i livornesi illustri, Ilio Barontini – per dare vita al Partito comunista d’Italia, fa l’effetto di consegnare definitivamente l’intero pacchetto ai libri di storia.  

Le grandi Feste dell’Unità sono morte. La pandemia è stata l’alibi, non ha fatto altro che staccare la spina a un paziente ormai terminale. Da anni mancavano i volontari, i soldi, ma più di tutto lo spirito, quell’unità che nei passaggi storici dalla svolta della Bolognina in poi, si è sfilacciata in un partito che nel cambiare nome e simboli era diventato liquido, poi gassoso, e ancora oggi è sempre più diviso, litigioso, correntizio. «Dispiace perché è la fine di un’epoca", ammette un po’ a fatica il segretario fiorentino del Pd Andrea Ceccarelli, lui proviene dall’esperienza della Margherita post Dc, quindi a diritto inseribile fra gli insospettabili della nostalgia. La festona a Firenze non si farà nemmeno quest’anno: si è deciso per gli eventi diffusi, nei circoli. Testimonianze, appunto. "Non è vero, sono venuti tanti ospiti anche lo scorso anno e la gente partecipa", prova a contrastare la tesi, "ma è vero che non è più la stessa cosa". Ciò che accade a Firenze succede anche a Livorno, proprio lì dove il 19 gennaio 1921 il Pci nacque: è rimasta una lapide nel cuore del vecchio quartiere della Venezia. In via San Marco, dove prima della guerra c’era il Teatro San Marco. Ora in quello che resta, dopo la guerra e i bombardamenti, c’è un asilo.

A Livorno, appunto, la Festa dell’Unità dice addio alla Rotonda d’Ardenza. "Troppe spese – sostiene il segretario dell’Unione comunale Federico Mirabelli – che non possiamo permetterci anche perché, con le misure legate alla pandemia, non abbiamo la certezza di rientrare nei conti. Quindi faremo eventi nei circoli Arci che sono vicini alle sezioni del partito". Stessa musica, ma il concerto è finito. "Non escluso che un giorno si possa tornare a fare le feste di una volta, nessuno può sapere che cosa ci riserva il domani", aggiunge Ceccarelli. Ma per ora della festa nel parco delle Cascine restano i ricordi dei fiorentini che ci sono stati. L’inchiesta per i tributi non versati per il suolo pubblico, le multe per la ruota panoramica più alta del dovuto e non autorizzata dalla Sovrintendenza, i debiti pregressi delle precedenti feste nazionali alla Fortezza, nel 2008, e prima vent’anni a Campi Bisenzio nello spazio immenso (c’era anche la roulette con croupier presi in ‘affitto’ dal casinò di Saint Vincent) che ora è diventato un parco pubblico intitolato a Iqbal Masih, il bambino pakistano simbolo della lotta allo sfruttamento del lavoro minorile.

"Ci sarà anche chi festeggia", dice il segretario fiorentino del Pd Ceccarelli, in effetti i detrattori ci sono sempre stati, a Firenze la chiamavano la festa dell’umidità perché tra fine agosto e settembre i primi acquazzoni di saluto all’estate facevano penare gli organizzatori. "Però bisogna ammettere che sono sempre stati luoghi di incontro e di confronto". Non solo. Perché alla festa dell’Unità arrivavano i big della musica. C’era il caravan per il rito collettivo della panna coi cialdoni. E il prosciutto della ruota di Montespertoli da portare a casa. C’era la pesca meravigliosa con i rotolini di carta trattenuti da un chicco di pasta e il premio più ambito era il Ciao. Ciao Festa dell’Unità.