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Careggi revoca le ferie. L'Ordine degli infermieri: "Personale stremato"

Danilo Massai: "Un danno alla salute degli infermieri, ma anche della qualità del servizio prestato ai cittadini. Occorre garantire il benessere psico-fisico di chi lavora"

Danilo Massai, presidente Opi Fi-Pt

Firenze, 12 novembre 2020 – I malati aumentano, il personale scarseggia e Careggi revoca le ferie al personale sanitario. Un provvedimento che ha scatenato le proteste degli infermieri e sul quale è intervenuto il presidente dell’Ordine degli infermieri di Firenze - Pistoia, Danilo Massai.

«I posti letto stanno aumentando a dismisura, il personale no! La risposta a questo problema la direzione l’ha trovata nel revocare le ferie, già revocate durante la precedente fase di emergenza – è la testimonianza raccolta e diffusa dallo stesso Ordine -. A marzo però si trattava veramente di un’emergenza sanitaria, nessuno sapeva cosa aspettarsi e tutti noi abbiamo lavorato senza indugio. Da aprile ad ottobre però, ci sono stati diversi mesi per organizzarsi. Sapevamo e sapevano a cosa saremmo andati incontro e adesso ci troviamo a lavorare in una condizione peggiore della precedente e nuovamente con le ferie revocate. Tutto ciò è inaccettabile: le ferie ed il riposo sono un diritto. Stiamo lavorando sotto stress, con il personale decimato e non facciamo obiezioni ma revocare anche le ferie mi sembra troppo».

«I servizi ospedalieri non hanno personale perché molti professionisti sanitari si stanno infettando e gli operatori che devono compensare alla carenza di personale sono stanchissimi - spiega il presidente di Opi Firenze - Pistoia, Danilo Massai -. In questa cornice, proprio due giorni fa, abbiamo ricevuto una circolare dell’Azienda Ospedaliera di Careggi che dispone la sospensione delle ferie per tutto il personale sanitario e tecnico fino al 31 gennaio. Senza fare distinzioni né valutare la possibilità di concedere agli infermieri qualche giorno per il necessario recupero psico-fisico. Invece ferie e il riposo devono essere garantiti – puntualizza Massai -. Non solo perché ne va della salute degli infermieri, risorse quanto mai preziose in questo momento, ma anche della qualità del servizio prestato ai cittadini. È basilare, per la qualità delle prestazioni, assicurare agli operatori sanitari un adeguato comfort, fisico e mentale. Consentire il lavoro in sicurezza non significa solo fornire adeguate protezioni e mettere a punto protocolli idonei ad affrontare l’emergenza, ma anche mettere il personale in condizione di lavorare in maniera quanto più possibile serena e al riparo da sovraccarichi di lavoro che non consentono ai colleghi di operare al meglio delle loro possibilità».

Già nei giorni scorsi l’Ordine aveva denunciato la situazione in cui stanno lavorando i professionisti sanitari che, ormai ogni giorno, inviano ad Opi Firenze-Pistoia accorate richieste di supporto e gridi d’allarme.