ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Fentanyl, il tossicologo: "Una sostanza pericolosa. Tanti in cura per liberarsi"

Mannaioni: "Da noi in trattamento molte persone schiave. L’autoprescrizione è come dare una pistola in mano a un bambino"

Guido Mannaioni

Guido Mannaioni

Firenze, 4 maggio 2024 – Professore, che cosa sono i farmaci oppioidi?

"Una classe importante di farmaci per il controllo del dolore, usati prevalentemente nel dolore cronico oncologico e nel dolore acuto post chirurgico. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda l’utilizzo di oppioidi nella terapia del dolore iniziando da farmaci con potenze minori. Prima antinfiammatori, poi oppioidi deboli e dopo, se necessario, oppioidi forti", spiega Guido Mannaioni, professore di Farmacologia e tossicologia all’Università di Firenze e direttore di Tossicologia medica e centro antiveleni a Careggi.

A un certo punto però gli oppioidi sono entrati nel mercato illegale…

"Purtroppo lo sappiamo. Tanto che forze dell’ordine, dipartimento delle Politiche antidroga insieme al Sistema nazionale di allerta precoce dell’Istituto superiore di sanità e ai Centri antiveleni, fanno parte di un sistema che informa su eventuali ondate di avvelenamento".

Recentemente anche in Italia è stata scoperta eroina tagliata con fentanyl. Sebbene la situazione sia diversa da quella degli Usa, c’è un rischio overdose anche qui...

"Sicuramente c’è un rischio crescente. Ma il fenomeno italiano ancora non può essere paragonato a quello degli Stati Uniti, dove i morti sono stati decine di migliaia. Monitoriamo e studiamo il fenomeno per non farci trovare impreparati".

Evidentemente qualcosa sta cambiando: a Careggi avete in cura parecchie persone dipendenti da fentanyl.

"Sì, è così".

Queste persone avevano cominciato a usare il fentanyl per motivi di salute?

"L’inizio era stato a scopo medico. Ma sappiamo che il fentanyl può indurre tolleranza e astinenza. Questi pazienti non riuscivano a staccarsene, sviluppando un uso aberrante che ha causato dipendenza".

Un farmaco pericoloso...

"Non si può colpevolizzare gli oppioidi ma chi li immette nel mercato illegale. E piuttosto bisogna guardare anche alle cause dell’epidemia".

Quali sono?

"Avere utilizzato oppioidi per controllare un dolore che non avrebbe richiesto il loro uso".

Il fentanyl può causare facilmente overdose?

"E’ un oppioide molto potente insieme a tutti i suoi derivati. Ma tutti gli oppioidi sono in grado di determinare overdose, non solo l’eroina. Anche se prendo troppa codeina posso andare in overdose. I farmaci devono essere assunti rigorosamente in base alle prescrizioni mediche perché ogni farmaco è un veleno e ogni veleno è un farmaco: se prendo una scatola di antipiretico posso sviluppare un’epatite fulminante. Il fai-da-te è come dare una pistola carica in mano a un bambino: molto pericoloso".

Ma i pazienti americani sono diventati nuovi drogati?

"Negli Usa si assiste all’immissione di fentanyl e dei suoi derivati nel mercato della sostanze stupefacenti illegali e questo rende molto alto sia il rischio di overdose, data la elevata potenza di queste molecole, sia il rischio di dipendenza".

Ma chi è alla ricerca dello sballo lo trova con gli oppioidi?

"Gli oppioidi determinano una sensazione euforica, orgiastica, ma all’inizio, perché poi si diventa tolleranti e per avere quell’effetto bisogna aumentare le dosi. E dopo, con la dipendenza, si prende la sostanza per non stare male, per non andare in crisi da astinenza".

Dopo quanto tempo si sviluppa dipendenza?

"Non è una risposta semplice dato che non è standardizzabile il tempo per sviluppare una dipendenza e che spesso la terapia con farmaci oppioidi nel dolore oncologico ha una durata di molti mesi se non di anni".

Ilaria Ulivelli