La Toscana e la fase 2: sindaci preoccupati per l'economia locale, "Servono risposte"

La transizione verso la normalità: hai una domanda? Whatsapp 3316121321

Arezzo, poliziotto con mascherina durante un controllo

Arezzo, poliziotto con mascherina durante un controllo

Firenze, 8 maggio 2020 - Il tema economico e la crisi da coronavirus tengono banco tra i sindaci toscani. E' il sindaco di Firenze Dario Nardella, in collegamento con i sindaci dell'area metropolitana fiorentina, a parlare di una crisi di proporzioni importanti, con i primi cittadini preoccupati per quello che accadrà. Servono risposte secondo i sindaci da parte del Governo.

Sindaci che non vogliono aumentare le tasse locali ma che si trovano di fronte a una grande sofferenza del territorio. Il nodo resta quello del commercio: dopo due mesi i negozi sono allo stremo, così come ristoranti e parrucchieri. La ristorazione e il settore della salute e bellezza soffrono particolarmente perché tra gli ultimi a riaprire. Segui con noi gli aggiornamenti in tempo reale. E RIVEDI LA DIRETTA DI IERI

Asl Toscana Centro: graduale ripresa dell'attività ambulatoriale

Con la "fase 2" è possibile riattivare i servizi anmbulatoriali negli ospedali e sul territiorio. Leggi l'articolo

Firenze per ripartire pensa a affitti su medio e lungo termine

Rimettere le locazioni turistiche di Firenze sul mercato, coprendo però nuove fasce di utenze, ovvero affitti a medio e lungo termine. Il tema è stato al centro dell'incontro tra l'assessore al Turismo e all'Urbanistica, Cecilia Del Re, e i responsabili delle due associazioni che sul territorio rappresentano i proprietari di immobili turistici, Gianni Facchini per 'MyGuestFriend' e Alessandra Signori per 'My Property Managers'. L'assessore, si spiega dal Comune, "ha chiesto e ricevuto la disponibilità delle due associazioni a lavorare sul tema", in modo da coprire la fascia di utenze presente in città per scopi diversi: studenti universitari o delle università straniere, giovani imprenditori che frequentano acceleratori di impresa grazie alla rete dell'ecosistema dell'innovazione fiorentino, ricercatori, dottorandi, medici, lavoratori stagionali che si trovano in città per un periodo non brevissimo e che temporaneamente diventano cittadini di Firenze. La volontà, quindi, "è quella di arrivare a definire incentivi e agevolazioni, ma anche condizioni che possano favorire i proprietari a tornare più facilmente in possesso dell'immobile in caso di morosità".

Cassa integrazione, 36mila domande inoltrate

Sono 36mila, e riguardano oltre 90mila lavoratori, le domande di cassa integrazione che la Regione ha inoltrato all'Inps. Molte arrivano dal commercio. Firenze l'area più rappresentata - LEGGI L'ARTICOLO

Spiagge, polemica tra Pisa e Livorno

La decisione del sindaco di Pisa di consentire l'accesso in spiaggia nei festivi e prefetivi solo ai residenti di Pisa fa arrabbiare la vicina Livorno. Qui l'articolo

Gli ortopedici: "L'ordinanza di Rossi aumenta le liste d'attesa"

"Fino a ieri il governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha blandito i medici chiamandoli ‘eroi’ ma il suo comportamento dimostra di non averlo mai pensato perché con l’ordinanza n. 49 del 3 maggio scorso, contenente le misure per la fase2, ha escluso l’intramoenia. Noi ortopedici ci sentiamo offesi e presi in giro perché in questo modo non si riducono le liste di attesa ma si aumentano. E non vogliamo che ci venga addebitata alcuna colpa”. Ad affermarlo è Michele Saccomanno, presidente del sindacato degli ortopedici Nuova Ascoti. “Un primo tema da affrontare nella fase 2 dell’emergenza COVID-19 doveva essere la carenza di personale. Presidente Rossi, il legame professionale creato tra chi, anche in libera professione intramoenia, offre le proprie capacità e coloro che ‘corrono’ in Toscana da altre regioni rappresenta la ricchezza di un’alleanza terapeutica tra pazienti e medici. Lei la interrompe con questa improvvida ordinanza”, aggiunge Saccomanno. “Alla Fnomceo, ai sindacati, a Cittadinanza Attiva, chiediamo di difendere unitariamente questa ricchezza della sanità pubblica toscana. Chiediamo al consiglio regionale di intervenire per revocare un provvedimento che mortifica ed umilia chi dai cittadini è ancora visto come l’unica risorsa per uscire da questa crisi”, conclude.

Accesso facilitato al credito, patto con i prefetti

Un patto, firmato in prefettura a Firenze, coinvolge i prefetti toscani, le banche e l'associazionismo d'impresa. Riguarda l'accesso facilitato al credito "come argine a criminalità e usura" - LEGGI L'ARTICOLO

Hashtag #iotornoinchiesa a Grosseto

#iotornoinchiesa. È l'hashtag che la diocesi di Grosseto lancia per segnare la nuova fase che si apre a seguito della firma del protocollo Governo-Cei per la ripresa delle celebrazioni alla presenza dei fedeli. Nel periodo del lockdown sempre la Chiesa di Grosseto aveva lanciato l'hashtag #lafedenonsichiude, come incoraggiamento a continuare a vivere la dimensione ecclesiale della fede pur nella distanza fisica che l'emergenza sanitaria imponeva. «Oggi - commenta il vescovo Rodolfo - con gioia possiamo dire che possiamo compiere i primi passi per una ripresa graduale della vita comunitaria che per i cristiani nasce intorno all'Eucarestia. Nel ringraziare Governo e Cei per il lavoro fatto, è opportuno ribadire che si tratta di una ripresa graduale, che richiede alla nostra comunità diocesana senso di responsabilità, affinché la gioia di questo momento possa essere vissuta con consapevolezza e animo aperto. Ci sarà richiesta la pazienza per fare in modo che tutti rispettino le regole che dobbiamo darci per evitare la ripresa della curva epidemica. Questo è, pertanto, l'appello che lancio alla mia comunità ecclesiale: gioia paziente e partecipazione collaborativa».

Parrucchieri chiedono riapertura il 18 maggio

"Perdita di fatturato da chiusura forzata, concorrenza sleale da parte degli abusivi e un annuncio, mai ripreso né confermato dal Governo di riapertura a giugno. E, per finire, da una settimana, una sistematica operazione di proposta di acquisto di costosi macchinari e dispositivi di protezione individuali assolutamente non richiesti dalla legge ma presentati come indispensabili per la prosecuzione dell'attività da parte di fornitori, tanto abituali che nuovi". È il destino toccato in sorte ai saloni di bellezza e ai coiffeur della Città metropolitana di Firenze secondo Cna: 2.282 imprese attive, 1680 parrucchieri e 602 estetisti per l'86% artigiani. "Un numero che risale a marzo 2020 e che, purtroppo, è destinato a calare".

Rossi chiede riapertura per negozi dall'11 maggio

Riapertura anticipata all'11 maggio per i negozi di vicinato in Toscana: è quanto chiede il presidente della Regione Enrico Rossi, che ha scritto una lettera al presidente del consiglio Giuseppe Conte. La riapertura, secondo Rossi, «potrebbe riguardare 18.204 esercizi di vicinato, con volumi inferiori ai 300 metri quadrati», e dovrebbe prevedere «condizioni di sicurezza rafforzate». La Regione calcola che in questo numero di esercizi siano compresi, fra l'altro, 7.505 negozi al dettaglio del settore abbigliamento (escluso bambini e neonati), 1.886 del settore calzature e articoli in pelle, 2.150 di mobili, tessili e articoli per la casa, 1.134 orologiai e gioiellieri, 1.044 negozi di tappeti e tessili, 1.408 di giochi e articoli sportivi. «Si tratta - scrive Rossi - di esercizi commerciali principalmente di prossimità, spesso utili alla vita sociale delle nostre città e dei quartieri, dei paesi più piccoli e disseminati sul territorio». Il governatore toscano suggerisce, per questi negozi, la presenza di un cliente per ogni 50 mq di superficie di vendita, l'obbligo dell'utilizzo dei guanti congiunto a quello delle mascherine e della sanificazione delle mani; la raccomandazione di ridurre al minimo la prova dei capi.

"Il ministro prospetta un sistema di riaperture graduali"

«Ho avuto un colloquio col ministro Speranza, il quale mi ha prospettato un modello di gradualità a seconda del tipo di regione. Dove il contagio è controllato si possono immaginare anticipazioni di aperture, per la Toscana può essere una grande opportunità e credo si debba dare» priorità «a due settori, il commercio e i servizi all'infanzia». Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, su Rtv38. Secondo Nardella «si tratta di un sistema premiale che può funzionare». Nardella ha poi detto che oggi, dopo la seduta del Consiglio metropolitano, c'è stata una videoconferenza con tutti i sindaci dell'area fiorentina: «C'è grande sintonia - ha commentato - ma siamo tutti molto preoccupati per la situazione finanziaria dei nostri Comuni. I deficit sommati, nell'area metropolitana, superano i 300 milioni, una cifra altissima. Abbiamo bisogno di risposte, non vogliamo azzerare i servizi e aumentare le tasse».

"Bene le Messe, ma no alle imprudenze"

Esprime «vivo compiacimento» a nome dei vescovi toscani per il protocollo firmato oggi che consente di poter nuovamente celebra messa con i fedeli dal 18 maggio. E parlando sempre a nome delle Chiese toscane spiega che le stesse «si sentono impegnate a un' "attenta ricezione delle disposizioni concordate, a evitare ogni fuga in avanti, soprattutto a vivere le nuove possibilità che si aprono come servizio al nostro popolo. Di questo fa parte anche l'opportunità di iniziare con alcuni giorni di celebrazioni feriali, che permetteranno di verificare, con numeri più contenuti, i modi con cui dare attuazione alle disposizioni". Così il cardinale Giusepe Betori, arcivescovo di Firenze.