GIOVANNI ROSSI
Cronaca

"Dobbiamo abbandonare il fossile. E’ grottesco chi dice sempre no"

Bonelli (Verdi): "Sì a progetti in mare come in Germania e Danimarca. Ma il governo vari il decreto aree idonee"

Angelo Bonelli (Imagoeconomica)

Angelo Bonelli (Imagoeconomica)

Roma, 22 agosto 2023 - "La posizione di Alleanza Verdi Sinistra sulle fonti rinnovabili e quindi anche sui parchi eolici è chiara e non trattabile. Sono investimenti necessari ad abbattere le fonti fossili". Angelo Bonelli, co portavoce anche di Europa Verde, non è sorpreso delle liti all’interno del governo esplose domenica proprio sulle pagine di QN a proposito dei progetti eolici maremmani di San Donato e Manciano per complessivi 109,2 megawattora.

Perché?

"Il governo è in ritardo sull’approvazione del decreto aree idonee e al suo interno è plasticamente diviso".

La viceministra all’Ambiente Gava accelera. Il sottosegretario alla Cultura Sgarbi evoca le «pale eoliche mafiose come in Sicilia per volere di Messina Denaro» e definisce i colleghi di maggioranza meritevoli «di galera» intenzionati a «colpire la Toscana». Lei con chi sta?

"Sgarbi è incommentabile. Per lui le fonti fossili vanno bene ».

Però nel caso dei progetti in Maremma appare sintonico con l’allarme dei territori.

"Conosco la bellezza della Toscana, non il caso specifico di questi due progetti. È proprio per uscire da questi dibattiti locali che l’Italia ha bisogno di un decreto aree idonee".

La bozza è in Conferenza Stato-Regioni.

"E quindi vede che non è pronta? Se manca l’accordo su quale siano le aree idonee, di cosa stiamo parlando? Abbiamo presentato puntali interrogazioni al ministro Pichetto Fratin. La verità è che l’Italia rischia di restare indietro quando potrebbe fare molto di più. Vuole la prova?".

Favorisca il documento.

"Domenica 20 agosto 2023, dati Terna delle ore 13. Il 53% della produzione elettrica italiana è coperta da fonti rinnovabili con picchi superiori al 100% tra Molise, Puglia e Basilicata. È un abbozzo di quello che questo Paese potrebbe diventare: l’hub delle rinnovabili, non certo del gas che inquina e costa alle famiglie italiane uno sproposito. Un anno fa alla Borsa di Amsterdam, il megawattora del gas stava a 320 euro, ora è a 26 euro, ma le bollette restano folli. Così strapaghiamo la dipendenza dal fossile da ogni punto di vista".

Tra le rinnovabili l’eolico è quello a maggior impatto paesaggistico. Altezze fino a 200 metri, diametro delle pale fino a 170 metri. Non è troppo?

"Dipende dove. In Danimarca e in Germania preferiscono i progetti in mare: io sono favorevole. Ma prima si approva il piano nazionale delle aree idonee e poi si sceglie dove lavorare".

Quindi non è vero che gli ambientalisti sono sempre contro?

"È una rappresentazione grottesca. La verità che disturba quelli come Sgarbi è che noi perseguiamo l’abbandono del fossile. Senza sconti. Ad esempio, la centrale a carbone di Montalto, al confine con la Maremma, inquina terribilmente. La coltivazione di ortaggi e prodotti agricoli è vietata nel raggio di 10 km, però nessuno ne parla. Al governo chiediamo serietà. Ai comitati locali proiezione al futuro".

Cosa la preoccupa di più?

"Gli attacchi che sta subendo l’agrivoltaico: produzione elettrica sopraelevata su terreni agricoli garantendo l’ombra a terra in aree che, specie al Sud, sono a progressivo rischio di desertificazione. Ma neppure questo sembra andar bene. E il governo resta inadempiente".