
Nuovi investimenti per l'edilizia sanitaria in Toscana
Firenze, 14 ottobre 2023 – Non solo ristrutturazioni, ma anche nuove costruzioni. La Toscana investe piuttosto bene sull’edilizia sanitaria, tanto da essere la regione, dopo le province autonome di Trento e Bolzano e il Veneto, ad aver programmato la percentuale più alta delle risorse messe a disposizione.
La tabella è stata pubblicata dal ministero e certifica, per la Toscana, il 72,4% dei fondi pluriennali già programmati al 31 dicembre 2022. Si tratta di investimenti pari a un miliardo e 79 milioni di euro rispetto ad un miliardo e 490 milioni disponibili.
Sotto la Toscana ci sono la Valle da Aosta (69,2 per cento), la Campania (67,28 per cento) e l’Emilia Romagna (66,27 per cento). Se si considerano le risorse impegnate, ovvero quelle per cui è stata completata la progettazione esecutiva e l’iter amministrativo, diventano 906 milioni (l’83,98 per cento delle risorse programmate), per 163 interventi ammessi dunque a finanziamento.
“Si tratta di investimenti importanti - spiega il presidente Eugenio Giani - che servono a rafforzare la sanità territoriale. Significa privilegiare il rapporto con le cittadine e i cittadini attraverso strutture efficienti e adeguate ai cambiamenti in un sistema sanitario sempre in evoluzione. Garantire strutture sanitarie pubbliche funzionali è interesse centrale di questa amministrazione".
Tra gli interventi previsti, l’avvio dei lavori per 24 ospedali di comunità e 29 interventi per la messa a norma antisismica dei nosocomi.
"Anche le strutture devono adattarsi al cambiamento dei bisogni di salute e di cura delle persone – aggiunge l’assessore Simone Bezzini -. Certo, tutto questo lavoro sarebbe più agevole se si arrivasse ad una semplificazione delle procedure burocratiche dell’edilizia sanitaria, per superare la rigidità degli adempimenti e velocizzare la realizzazione delle opere. Come Regione Toscana su questo tema abbiamo acceso i riflettori a livello nazionale, presentando una proposta che è stata fatta propria dalla Conferenza delle Regioni e poi portata all’attenzione del governo e del Parlamento. Si tratta di una richiesta che segnerebbe una svolta importante negli investimenti in sanità”. ”Se il governo non interferirà e non sorgeranno imprevisti dovuti all’instabilità del contesto - conclude l’assessore, - nei prossimi due anni saremo in grado di attivare oltre 150 cantieri”.