Arezzo, 14 settembre 2024 – Un dialogo schietto, sincero e profondo sui grandi temi di pace e ambiente. E’ quello che si aspettano a Rondine dalla visita del principe Alberto di Monaco. Domani alle 10 inizierà la visita privata di sua altezza alla Cittadella della Pace. Il principe sarà accolto e accompagnato nel borgo e incontrerà gli studenti che vengono dai paesi in conflitto e i futuri giovani leader che sposano il metodo Rondine. Oggi intanto, Alberto di Monaco si concederà una visita privata al santuario de La Verna alla vigilia della festa delle Stimmate di San Francesco che chiuderanno l'anno centenario, sulle orme della madre.
Franco Vaccari Presidente di Rondine, c’è un filo che unisce la visita del principe Alberto di Monaco a La Verna con l’abbraccio di domani del popolo di Rondine…
“Tra le tappe simboliche all’arrivo del Principe a Rondine, quella al Monumento delle rondini che racconta le radici spirituali e culturali della Cittadella fondate proprio sui massi di La Verna, Camaldoli e dell’Arno. Con la visita al monumento avrà subito modo di cogliere la radice spirituale di Rondine. Feci sapere al Principe che la principessa Grace era stata in visita nel ‘68 alla Verna, io la conobbi con tutto il suo fascino proprio li. Quando l’ho ricordato al Principe, Alberto di Monaco si è incuriosito tantissimo. Di qui la decisione di una visita intima al cuore de La Verna”.
A dare il benvenuto a Sua Altezza Serenissima a nome dello Studentato Internazionale Adeline, studentessa kosovara di Rondine e Georges Théodore Dougnon, ex studente maliano di Rondine.
Saranno i giovani futuri leader e gli studenti delle scuole a dare il benvenuto al Principe di Monaco?
“La sua sarà una visita privata al grande cuore di Rondine che sono i giovani che vengono dai luoghi di guerra. Il principe sarà condotto a una visita del borgo da me e da alcuni ragazzi, ascolterà le loro storie e il loro coraggio. Tutto si baserà sul dialogo, il principe farà una piccola introduzione ma poi parlerà con i giovani affrontando i grandi temi che più gli stanno a cuore come pace e ambiente, sarà un dialogo schietto, sincero e profondo. Poi offriremo al Principe un pranzo con le autorità aretine e un gruppo ristretto di amici e sostenitori di Rondine che si concluderà con un brindisi”.
Il metodo Rondine funziona, la sua forza è riconosciuta anche dal principe?
“E’ così. Il principe parlerà con giovani russi e ucraini, palestinesi e israeliani, un dialogo intimo che va al cuore. Quello che a tutti interessa di Rondine è la sua concretezza, non diciamo “bisogna a fare la pace”, cerchiamo di farla grazie a giovani volenterosi che mentre c’è la guerra costruiscono faticose ma affascinanti relazioni. Perché poi la guerra finirà e chi toglierà le mine dai territori e dai cuori saranno dei leader con parametri diversi, quelli che Rondine offre. Le differenze non devono dividere ma essere ricchezza”.
Il Principato di Monaco sostiene anche la campagna Leaders for Peace…
“E’ stato tra i primi sostenitori. Con la sottoscrizione della campagna Leaders for Peace, lanciata alle Nazioni Unite di New York nel 2018, anche il Principato si è impegnato nel sostegno alla formazione di nuovi leader globali in grado di intervenire nei principali contesti di guerra del mondo, per promuovere lo sviluppo di relazioni sociali e politiche pacificate. Ciò ha portato al riconoscimento del valore del Metodo Rondine. Speriamo di rinsaldare il rapporti col Principato con giovani in arrivo a Rondine”.
I progetti di Rondine per il futuro?
“Rondine è un cantiere sempre aperto la creatività non manca, sono i giovani che quando gli diamo un’opportunità escono dalla paura e iniziano a sognare e da amicizie impossibili si aprono speranze che diventano progetti. Tanti quelli aperti in tutto il Mediterraneo e in Italia stanno entrando a tutta forza nella scuola le sezioni Rondine”.