Denise Pipitone, non è lei Olesya: "Gruppo sanguigno diverso"

L'Italia e il caso dell'identità della ragazza che dice di cercare la sua mamma. La somiglianza con Piera Maggio, la madre di Denise, ha fatto esplodere la vicenda

Olesya, la ragazza che si pensa possa essere Denise Pipitone

Olesya, la ragazza che si pensa possa essere Denise Pipitone

Roma, 7 aprile 2021 - «Ieri preservando la privacy sul gruppo sanguigno di Denise e Olesya, durante il programma russo, è stato rivelato che il gruppo sanguigno di Olesya è diverso da quello di Denise. Oggi abbiamo, in ogni caso ritenuto corretto trasmettere nota alla Procura della Repubblica di Marsala che valuterà se procedere ad ulteriori accertamenti». Lo dice all'Ansa l'avvocato Giacomo Frazzitta che parla anche a nome di Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone. Olesya non è Denise e dunque sulla vicenda c'è la parola fine. 

Sembra chiudersi dunque il nuovo caso nell'ambito della scomparsa di Denise Pipitone: la ragazza, di nome Olesya, che parla in russo, dice di cercare la madre e assomiglia in maniera impressionante a Piera Maggio, madre di Denise, è stata ospitata nella trasmissione del Canale 1 russo. E' qui che viene definitivamente chiarito se il dna della giovane russa coincida con quello della famiglia di Denise Pipitone. Durante la trasmissione in Russia, l'avvocato Giacomo Frazzitta ha avuto diversi momenti di tensione con il conduttore e gli ospiti. Il conduttore stesso infatti ha ritardato il momento della rivelazione del gruppo sanguigno di Olesya.

"Questa mi sembra una trappola", ha detto l'avvocato a un certo punto, sottolineando quello che già era balzato agli occhi a molti. Ovvero che la trasmissione stesse in qualche modo speculando sulla vicenda.

Poi la rivelazione del gruppo sanguigno è arrivato: "Purtroppo non è quello di Denise pipitone - ha detto l'avvocato in diretta - Grazie comunque per tutto l'impegno nella risoluzione di questo caso. Spero che comunque Olesya venga in Sicilia. Purtroppo l'esito della vicenda è stato negativo, ma la aspettiamo in Italia". 

Sulla vicenda la situazione è stata controversa per tutta la giornata di mercoledì. Con una presunta fuga di notizie

"Al momento non posso dire nulla, parleremo dopo la trasmissione che andrà in onda sulla tv russa - aveva detto il legale della madre di Denise Pipitone, Giacomo Frazzitta -. Leggo sui siti delle ricostruzioni che non corrispondono al vero. Non ho mai parlato con nessuno sull'esito dell'esame del sangue".

Nel pomeriggio si era sparsa la voce di una sua dichiarazione in cui avrebbe detto che la giovane Olesya non sarebbe Denise Pipitone. "Impossibile - aveva spiegato - io non ho parlato con nessuno. Stiamo aspettando la messa in onda su Primo Canale in Russia. Ho solo portato in Procura la documentazione ricevuta dall'avvocato russo". Poi la conclusione della vicenda, con la notizia del gruppo sanguigno diverso. 

La scomparsa di Denise Pipitone avvenne nel 2004: da allora quindici anni di misteri, durante i quali ci sono stati degli avvistamenti ma che non hanno mai portato a qualcosa di concreto. Della vicenda si è sempre occupato anche "Chi l'ha visto?", che ha poi dedicato buona parte della puntata di mercoledì 31 marzo alla vicenda. 

Ma la vicenda russa ha in qualche modo riacceso le luci sul caso. "Abbiamo avuto grossi problemi. Abbiamo capito che dopo tre giorni tutte le persone sottoposte a intercettazioni gia' sapevano di essere sotto controllo. A un certo punto, quando ho avuto la direzione delle indagini, ho fatto finta di smettere di intercettare e poi ho ripreso da capo con forze di polizia diverse, nel disperato tentativo di salvare il salvabile".

Lo ha dichiarato il Pm Maria Angioni, che si era occupata del caso di Denise Pipitone nel 2004, intervenendo al programma di Milo Infante "Ore 14", in onda su Rai 2. "Sono parole estremamente gravi quelle del magistrato Angioni - ha commentato Klaus Davi nel corso della trasmissione -. Trovo significativo che un magistrato accusi la Polizia Giudiziaria di aver fatto trapelare le notizie coperte da segreto. Se questo e' vero, dovrebbe partire immediatamente un'indagine. In altre procure simili episodi sono stati oggetto di indagini, processi e condanne, quindi invito la dottoressa Angioni o chi di dovere a fare altrettanto".