Covid Toscana, ipotesi zona rossa per Città metropolitana di Firenze e provincia di Prato

La soluzione, nonostante il passaggio della regione in zona arancione, incontrerebbe il favore del sindaco di Firenze, Nardella

Firenze, piazza Santa Croce in zona rossa (Germogli)

Firenze, piazza Santa Croce in zona rossa (Germogli)

Firenze, 9 aprile 2021 - I territori di Firenze e Prato, dove ci sono singole aree in cui i contagi hanno medie superiori ai 250 casi ogni 100mila abitanti, potrebbero restare in zona rossa la prossima settimana nonostante il passaggio in arancione della Toscana. L'ipotesi, sulla quale deciderà la Regione Toscana, incontrerebbe il favore del sindaco di Firenze e della Città metropolitana fiorentina Dario Nardella. L'eventualità eviterebbe uno 'spezzettamentò in colori tra i singoli comuni all'interno delle due province optando per una scelta territoriale omogenea.

Secondo Nardella (intervistato dalla Tgr Rai-Toscana')  "di fronte all'annuncio del ministro Speranza che la regione Toscana torna in zona arancione rimane il problema delle due province che hanno una media di contagi superiore ai 250 ogni centomila abitanti, ovvero Prato e Città metropolitana di Firenze che sono le più popolose della regione. Noi siamo orientati ad accettare la proposta della regione, quando questa sarà ufficiale, a mantenere in rosso la Città metropolitana di Firenze, per evitare l'alternativa di uno spezzatino di colori Comune per Comune, visto che se guardiamo la media per la Città metropolitana siamo ben superiori ai 250 casi ogni centomila abitanti nonostante che alcuni singoli Comuni, fra cui quello di Firenze, siano appena sotto. Più le regole sono omogenee e chiare, meglio è per tutti" ha concluso Nardella.

Sulla stessa linea il sindaco di Prato, Matteo Biffoni: "Pur con la Toscana di nuovo arancione, Prato resta zona rossa anche per la prossima settimana. Al di là del numero dei contagi (oggi si contano 158 casi positivi e cinque decessi) e del trend dei parametri fortunatamente in ribasso, non possiamo ignorare l'appello dei medici ospedalieri e di tanti operatori sanitari che ci chiedono ancora cautela e rigore". Per Biffoni, "la gravità del virus, la sua capacità di diffusione, la necessità di ricoverare anche persone giovani e quindi la necessità di attivare ulteriori posti letto Covid-dedicati, l'utilizzo della terapia intensiva sono le preoccupazioni di cui è doveroso farci carico".

Si attende, dunque, la decisione del presidente della Toscana, Eugenio Giani che in serata potrebbe decidere di «tenere» in zona rossa "quelle 5-6 zone che superano i 250 casi su 100.000 abitanti: la provincia di Prato, il Valdarno inferiore empolese, e alcune zone sociosanitarie di cui mi stanno arrivando i dati". Ma , come detto, l'intera provincia di Firenze, insieme a quella di Prato, potrebbe restare in zona rossa.