Covid Toscana, ora i sindaci chiedono il lockdown: "Inevitabili misure più severe"

I numeri fotografano una situazione molto complicata, dicono i primi cittadini. Serve uno stop generale

Il sindaco di Prato Biffoni

Il sindaco di Prato Biffoni

Firenze, 9 novembre 2020 - Lockdown totale. Una parola molto temuta ma sempre più attuale anche in Toscana. Dove adesso sono alcuni sindaci a chiedere uno stop di tutte le attività. Visto che il contagio da coronavirus si diffonde in maniera pesante e che molte attività sono fortemente condizionate, soprattutto quelle sanitarie. Le più delicate.

Lo stop ai ricoveri all'ospedale di Empoli, che non aveva più posti letto, avvenuto nella giornata di sabato, è stato un campanello d'allarme importante. Insieme all'allerta lanciata dal primario di terapia intensiva dell'ospedale di Cisanello: "Mancano i posti letto". 

Proprio i sindaci dell'Empolese Valdelsa hanno inviato una lettera al presidente della Regione Eugenio Giani chiedendo che l'area diventi zona rossa. I numeri, dicono i primi cittadini, fotografano una situazione molto difficile. Per i sindaci non è abbastanza il codice giallo dato alla regione. E chiedono la verifica dei numeri per possibili inasprimenti delle regole fin qui imposte dal dpcm. 

Di "inevitabili misure restrittive" parla invece il sindaco di Prato Biffoni. Che si abbandona a un vero e proprio sfogo sulla pagina Facebook. "A mio modo di vedere - si legge - appaiono inevitabili misure più restrittive sul territorio toscano, almeno nell'area metropolitana. Mi spiace dirlo ma mi sembra proprio che senza provvedimenti adeguati non arresteremo la diffusione del contagio". 

Un pressing sulla Regione e sulle autorità che continua. Nei giorni scorsi era stata avanzata l'ipotesi di un passaggio al livello arancione per la Toscana