ANTONIA CASINI
Cronaca

Il Covid rialza la testa: Pisa ha già riaperto la terapia intensiva. "Vaccinarsi subito"

Il primario di Malattie infettive: "C’è un aumento di casi di polmoniti. Anziani e soggetti fragili avrebbero dovuto immunizzarsi da due mesi"

Tutti gli ospedali della Toscana stanno registrando aumenti di ricoveri di pazienti che risultano positivi. I vertici della sanità garantiscono che non c’è alcun allarme, ma bisogna tenere alta la guardia sia per se stessi che per chi ci sta vicino che per lo stesso sistema sanitario. L’invito rinnovato da Regione, Asl e medici è di vaccinarsi, sia contro l’influenza che contro il Covid. Se nel primo caso, la campagna vaccinale sta andando discretamente bene, per il coronavirus invece le inoculazioni sono ancora poche. Anche per questo domani e venerdì ci saranno gli open day: numerosi presidi sanitari saranno aperti per vaccini antiCovid senza necessità di prenotazione, estendendo gli orari di apertura di quelli già attivi nei capoluoghi di provincia e garantendo nelle zone distretto l’attivazione di almeno un punto vaccinale (elenco e orari). L’offerta gratuita della vaccinazione anti Covid-19, con il nuovo vaccino aggiornato, è rivolta a tutti coloro che hanno dai 18 anni in su. Verrà offerta anche la vaccinazione antinfluenzale alle fasce di popolazione per le quali è raccomandata dalle indicazioni ministeriali (anziani e fragili).

Pisa, 20 dicembre 2023 – Il primo dato è che "da qualche giorno è stato necessario riaprire la terapia intensiva Covid al Santa Chiara". Il direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive dell’ospedale di Pisa, professor Marco Falcone, tratteggia per noi il quadro a pochi giorni dalle feste natalizie.

Il professor Marco Falcone
Il professor Marco Falcone

Professore, com’è la situazione?

"La terapia intensiva era chiusa da un anno, ma rivediamo polmoniti da Covid".

Consigli per affrontare Natale e ultimo dell’anno?

"Fragili e anziani si sarebbero dovuti vaccinare già da due mesi. Se si vuole passare le feste con maggiori cautele, anziani, cardiopatici oncologici, insomma persone che fanno parte delle categorie a rischio, devono farlo subito".

I dati non sono buoni.

"La vaccinazione antinfluenzale è andata meglio di quella del Covid, questo è poco razionale".

I contagi?

"Sono sottostimati per i pochi test effettuati e gli asintomatici ma i ricoveri sono aumentati, il virus gira".

Che cosa fare?

"Se alcune persone a rischio partecipano a pranzi o cene durante le feste è bene che indossino la mascherina e che stiano più isolate. Chi ha sintomi influenzali dovrebbe rinunciare a eventi simili per non contagiare gli altri: per alcuni soggetti influenza e Covid possono diventare pericolose".

I picchi?

"Per il Covid siamo in piena fase massimale, per l’influenza arriverà proprio a cavallo delle feste".

Gli assembramenti?

"Non siamo più nelle condizioni di evitarli, ma ragioniamo sulla protezione delle persone più fragili".

E se si contrae la malattia?

"I soggetti più a rischio, tramite il medico di famiglia o le Malattie infettive, devono sottoporsi a terapia anti-virale. E’ efficace ed evita i ricoveri".

Che cosa assumere se non si è a rischio?

"Se si ammalano le persone che non hanno patologie, sì agli antipiretici a all’idratazione, evitare di fare sforzi e riposarsi a casa. No agli antibiotici che servono per le infezioni batteriche, non quelle virali. Si rischiano danni da effetti collaterali".