Covid, lo specialista: "Gli allergici non rischiano. Il vaccino può essere fatto a tutti"

Il responsabile del nuovo ospedale regionale: "In ogni caso ci saranno ambulatori protetti per garantire massima sicurezza"

Il dottor Alessandro Farsi

Il dottor Alessandro Farsi

Prato, 11 gennaio 2021 - Il vaccino anti Covid non è off limits per nessuno, tanto meno per quelle persone che devono combattere quotidianamente con le allergie. Parola di Alessandro Farsi, responsabile del Centro Covid Pegaso di Prato dove sono curati pazienti affetti da coronavirus anche di Pistoia e Firenze (è il centro regionale per i casi meno gravi).

Farsi, ci sono controindicazioni alla vaccinazione anti Covid per soggetti allergici? "La premessa è chiara: non ci sono controindicazioni assolute dal punto di vista allergologico. Attualmente stiamo svolgendo le somministrazioni del vaccino agli operatori sanitari e ciò avviene in ambiente ospedaliero, per cui nel caso in cui si manifestassero reazioni avverse anche gravi, possiamo intervenire subito. Dobbiamo organizzarci al meglio per quando partirà la vaccinazione di massa, indirizzando soggetti allergici in ambulatori protetti". Cosa significa ambulatori protetti? Sono state messe a punto delle procedure da attuare per coloro che hanno chiaramente delle allergie? "Insieme alla dottoressa Donatella Macchia, direttrice della struttura complessa di allergologia dell’Asl Toscana Centro, abbiamo elaborato una procedura che varia a seconda del tipo di allergie. L’obiettivo è di rendere accessibile a tutti la vaccinazione per contrastare la diffusione del virus. Abbiamo individuato delle categorie alle quali porre attenzione". Quali sono queste categorie? "Dobbiamo sapere se un paziente ha avuto una reazione dopo un precedente vaccino che contenga uno stesso eccipiente di quello anti Covid. Nel caso di un soggetto con asma grave non controllata o con orticaria in atto, prima trattiamo la patologia specifica, riduciamo gli effetti e poi si procede con la immunizzazione anti Covid. Lo stesso vale per coloro che hanno avuto uno shock anafilattico da causa ignota. Stesso procedimento vale per chi ha reazioni importanti a farmaci contenenti la stessa sostanza presente nella componente lipidica del vaccino (si chiama Peg polietilenglicole per la quale sono state segnalate rare reazioni allergiche, ndr). L’ambiente protetto è necessario anche per malattie rare come può essere la mastocitosi sistemica". Nell’ambiente protetto è garantita la presenza dell’allergologo? "Sì. Personalmente sono presente nella maggior parte delle attuali sedute degli operatori sanitari e sono reperibile durante le altre. Stiamo lavorando con la dottoressa Macchia per organizzare il percorso dei cittadini, dalla prenotazione all’arrivo in ambulatorio protetto, per quando partirà la vaccinazione di massa". Dunque, nessuna controindicazione assoluta alla prima vaccinazione? "Nessuna. Nel caso in cui si abbiano reazioni moderate dopo la prima dose, la seconda potrà essere somministrata secondo particolari modalità". Allora esiste sempre un’alternativa? "L’alternativa esiste anche in caso di reazione grave usando, per esempio, un tipo diverso di vaccino che non contenga la sostanza individuata come responsabile della reazione". Nessun timore anche per chi è allergico a sottoporsi al vaccino per contrastare il Covid? "I timori devono essere banditi: i soggetti allergici devono avere fiducia di poter essere vaccinati in sicurezza".