Covid, Giani: "Oggi deciderò le zone rosse in Toscana. Rischia anche Arezzo"

In rosso Prato, Pistoia la provincia di Arezzo in bilico

Eugenio Giani

Eugenio Giani

Firenze, 12 marzo 2021 - «Noi siamo in arancione, ma oggi deciderò sulla base dei dati che mi stanno preparando, probabilmente in zona rossa ci possono essere alcune delle province della Toscana come Prato, come Pistoia, forse Arezzo, e altri comuni in cui si è vista l'evidenza del focolaio». Lo ha detto Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, intervenendo a 'Mattino 5' su Canale 5.

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«Questo sistema - ha spiegato - che sta andando avanti ormai da 3-4 settimane, ci sta consentendo quantomeno di stabilizzare quella che è ancora un'espansione del virus». Secondo Giani «il sistema delle differenze fra zona e zona a mio giudizio sta funzionando. La Toscana aveva avuto una situazione molto critica in ottobre, per questo virus delle mezze stagioni che colpisce da febbraio ad aprile e da ottobre a dicembre, noi la seconda ondata l'avevamo avuta molto pesante: invece in questo momento stiamo reggendo. C'è una situazione generalizzata di arancione con delle chiusure locali».

Vaccini agli avvocati

A proposito delle polemiche per la vaccinazione degli avvocati, nell'ambito della quale hanno ricevuto la prima dose anche alcuni politici toscani, Giani ha precisato che «nella nostra Giunta ce n'è uno, come avvocato», in riferimento alla vicepresidente della Regione Stefania Saccardi, «ma la Giunta è composta da 10 persone. Dall'altra parte, per quello che riguarda gli avvocati noi abbiamo inquadrato subito il fenomeno dicendo 'sanità, giustizia e forze dell'ordine', e in questo concetto si sono inseriti gli avvocati». Tuttavia, secondo il governatore toscano, «onestamente ormai la questione è ben superata: noi stiamo procedendo con grande rapidità, oltre il 90% delle somministrazioni, riuscendo a offrire da un lato agli over 80, attraverso i medici di base che stanno avendo un grande rapporto di prossimità e di fiducia con gli ultraottantenni, e dall'altro noi in questo momento stiamo somministrando a coloro che sono nati fra il 1941 e il 1944 con grande rapidità ed efficienza. Siamo una delle regioni che vaccina di più, quindi smettiamola anche di metterci a dire 'lui sì e io nò, cerchiamo di vivere uno spirito di solidarietà e cerchiamo di vaccinare il più possibile».