Coronavirus. Il dossier di Giani per convincere Brusaferro

Obiettivo zona gialla. Dati su terapie intensive, nuovi posti letto, tracciamenti e contagi in ribasso. Oggi l’incontro decisivo

Eugenio Giani

Eugenio Giani

Firenze, 14 dicembre 2020 -  Un dossier in cinque capitoli. Per illustrare i miglioramenti della curva epidemiologica in Toscana e le azioni intraprese dalla giunta regionale per il governo della pandemia. Stamattina il presidente toscano Eugenio Giani lo invierà al presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro per un confronto sui dati e per ricevere motivazioni più dettagliate sulla mancata promozione della Toscana in zona gialla. Detto che, fino a oggi, mai nessuna regione, nella fase di mitigazione del contagio, è passata da una zona con maggiori restrizioni a una più soft prima che fossero passate almeno due settimane di permanenza nella stessa fascia colore.

La speranza è che la cabina di regia del governo possa valutare la differenza fra i dati toscani e quelli di gran parte delle regioni e correggere il tiro prima della prossima domenica, quando scatterà l’automatismo del passaggio in giallo, se continuerà il questo trend. Raggiunto grazie soprattutto alle misure di contenimento: a evidenziarlo è proprio il confronto con le regioni che restando – anche incredibilmente – sempre in zona gialla ne stanno pagando le conseguenze: quello del Veneto è un caso emblematico. Nella sintesi giornaliera regionale, la Toscana è la regione in Italia con l’incidenza più bassa di positivi sul numero di tamponi effettuati (un ottimo 5,42% nel quale però sono incorporati anche i tamponi di controllo). La Toscana è quart’ultima, fra le regioni italiane, anche per il tasso di positività per 100mila abitanti: 16,44%. Anziché parlare di orgoglio toscano, di spingere il pedale del gas sulle riaperture, dovremmo tesaurizzare il risultato raggiunto senza disperderne gli effetti con comportamenti a rischio. Perché purtroppo il virus sta circolando e, come ha ripetuto Brusaferro, "i numeri ancora non ci permettono di passare dalla fase di mitigazione a quella di contenimento". Come scrive Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio epidemiolologico dell’Agenzia regionale di sanità, i nostri dati sono da giallo, ma "a gennaio avremo anche la grande novità della distribuzione del primo vaccino: diventa fondamentale quindi che i numeri siano ancora più bassi per consentire che la campagna vaccinale possa svolgersi nel modo più tranquillo ed efficace".

Con la consapevolezza che salute ed economia si salvano insieme. Eppure, fra la gente, stenta a passare il concetto che se prima non si vince la pandemia è difficile uscire da una crisi che sarà profonda e dolorosa e per la quale servono rimedi e sforzi epocali dei governi nazionali e dell’Europa. Nel dossier che Giani manderà alla cabina di regia sono dettagliati 5 punti. Il primo: i numeri del tracciamento che in Toscana raggiunge ogni giorno il 100% (a parte gli irreperibili) nelle 24 ore dalla segnalazione di positività. Il secondo: la riduzione della crescita di nuovi casi positivi del 44%: con la settimana che si è chiusa ieri sono passati da 5.849 (nella settimana dal 30 novembre al 6 dicembre) a 3.274 (in quella dal 6 dicembre a ieri). Il terzo : l’aumento di 500 posti fra letti Covid e di cure intermedie, con l’inagurazione del centro Pegaso all’ex Creaf di Prato e la prospettiva di apertura di quello di Campo di Marte a Lucca e l’ampliamento dell’ospedale Santo Stefano (sempre a Prato). Il quarto capitolo riguarda l’occupazione delle terapie intensive, una delle criticità segnalate dai dati Agenas: si spiega che la nostra regione con la diminuzione della pressione sugli ospedali trattiene più a lungo i pazienti in terapia intensiva per offrire migliori cure. Infine il quinto capitolo è dedicato all’Rt, sceso abbondantemente sotto 1.